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Cronaca

Strage del bus, sentenza per gennaio 2019

L'incidente nel 2013 dal viadotto "Acqualonga" della A16 Napoli-Canosa causando la morte di 40 persone

A gennaio 2019 dovrebbe esserci la sentenza in primo grado del processo per la strage del bus precipitato il 28 luglio del 2013 dal viadotto "Acqualonga" della A16 Napoli-Canosa causando la morte di 40 persone. Il giudice monocratico, Luigi Buono, si ritirerà in camera di consiglio intorno all'11 gennaio.

Per tutti gli imputati, il procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, ha chiesto la condanna di dieci anni per omicidio colposo plurimo e concorso in disastro colposo. Per i due funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli, Antonietta Ceriola e Vittorio Saulino, che secondo l'accusa avrebbero contraffatto la mai avvenuta revisione del veicolo, l'accusa ha chiesto la condanna rispettivamente a 9 e 6 anni. La condanna più severa, 12 anni di reclusione, è stata invece richiesta per Gennaro Lametta, proprietario del bus.

Nell'udienza di venerdì 14 dicembre sono intervenuti i difensori dei dirigenti e funzionari succedutisi alla direzione del VI Tronco, che avevano la responsabilità della manutenzione autostradale. Nei loro interventi hanno ricordato che i controlli sulla rete vengono effettuati nell'intero arco delle 24 ore da personale che percorre circa 300 km al giorno a bordo di un automezzo della società per rilevare eventuali problemi e criticità sulla rete. Controlli che non rendono possibile, hanno spiegato i difensori di Michele Maietta, Antonio Sorrentino, Gianluca De Franceschi, di verificare lo stato interno dei "tirafondi" (i bulloni che fissano al suolo barriere spartitraffico, ndr) attraverso la mera osservazione visiva. Gli stessi avvocati hanno ricordato però che le verifiche delle barriere protettive effettuate anche da enti terzi non hanno mai fatto emergere criticità.

Il difensore di Marco Perna, l'ingegnere responsabile del progetto di sostituzione e potenziamento delle barriere di sicurezza, a sua volta ha insistito sulla non prevedibilità e non evitabilità dell'evento. Nell'udienza del 21 dicembre interverranno tra gli altri i difensori dell'attuale Ad di Autostrade Spa, Giovanni Castellucci, e dell'ex condirettore generale, Riccardo Mollo.

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