Strage del bus, oggi è stato il giorno dell'accusa
Si tornerà in aula il 16 febbraio
Prosegue senza sosta il processo per quanto concerne la strage del bus, avvenuta nel lontano 2013 e che è costata la vita a quaranta persone. Oggi, è stato il giorno dell’accusa. Al banco dei testimoni, di fronte al giudice Luigi Buono, si sono presentati i tecnici incaricati da Autostrade per l'Italia. In tal senso, I professori dell’Università di Firenze e del Politecnico di Milano, all’interno della loro relazione, hanno voluto sottolineare l'estraneità dell'ente, affermando che l’incidente, a loro dire, risulta essere “ascrivibile alle condizioni del bus e all’imperizia del conducente”.
Di diverso avviso la Procura, per cui la traiettoria del bus al momento dello schianto era rettilinea e non curvilinea come evidenziato, invece, dai tecnici di Autostrade. Nella mattinata di oggi, l’accusa ha confermato la tesi a sostegno della traiettoria rettilinea e, ancora, mediante l’ausilio di alcuni video, la Procura ha sostenuto l'assenza degli ancoranti nella sezione denominata modulo "1-2-4". In conclusione, basandoci su questa ricostruzione, la qualità delle barriere stradali ha inciso in maniera determinante sulla tragedia.
Adesso, si tornerà in aula il 16 febbraio quando sarà concluso il controesame ed escussi altri testimoni.