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Cronaca

Tragedia del bus: Autostrade sfodera le armi pesanti

"Incidente provocato dalle condizioni del bus e dall'imperizia del conducente"

I consulenti di Autostrade per l'Italia hanno realizzato una relazione concernente la tragedia del Viadotto Acqualonga (Autostrada A16), che nel luglio del 2013 provocò la morte di 40 persone. Una relazione molto accurata (riportata da Orticalab) in cui l’ente tenta di dimostrare al giudice Luigi Buono la propria estraneità:

"L'impatto ha avuto caratteristiche eccezionali: una velocità di 92 chilometri orari, un'angolazione maggiore/uguale a 19°, la traiettoria era curvilinea e non rettilinea, c'era una presenza di mezzi su carreggiata che hanno contribuito in maniera importante, le ruote anteriori erano sterzate verso l'esterno, i passeggeri non avevano le cinture di sicurezza. Anche se gli ancoraggi fossero stati integri nessuna barriera avrebbe potuto mai contenere l'impatto. Il bus sarebbe precipitato comunque. L’incidente, pertanto, non è ascrivibile all'infrastruttura autostradale ma solo alle condizioni del bus e all'imperizia del suo conducente".

Le prossime udienze, adesso, avranno luogo il 31 gennaio e il 7 febbraio. In questi frangenti si procederà al controesame. Passaggio obbligato, dato che il pm, Cecilia Annecchini, e il procuratore della Repubblica, Rosario Cantelmo, incalzeranno con decisione i periti di autostrade; dopo che, quest’ultimi, hanno definito la loro consulenza tecnica «sommaria e approssimativa».

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