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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Strage del bus, i periti: "Le barriere non erano efficienti, altrimenti avrebbero retto"

Questa mattina in tribunale sono stati ascoltati i super periti incaricati dalla Procura di redarre una relazione tecnica

"Se le barriere fossero stati efficienti il bus non sarebbe caduto". Questa in soldoni la tesi della perizia redatta dai quattro super periti incaricati dalla Procura della Repubblica di Avellino.

A determinare il crollo del New Jersey, dunque la scarsa manutenzione: più della metà dei bulloni che assicuravano l'ancoraggio sulla carreggiata della barriera posta sul Viadotto "Acqualonga" dell'A16 Napoli-Canosa, dalle analisi dei tecnici è risultata corrosa dal tempo e dagli agenti atmosferici.

Questo quanto sostenuto dall'ingegnere avellinese Alessandro Lima, l'ingegnere palermitanoLorenzo Caramma, il trentino Andrea Demozzi e il professor Vittorio Giavotto chiamati a testimoniare sulla strage del bus del 28 luglio, nella quale persero la vita drammaticamente 40 persone. I periti hanno evidenziato che i tirafondi hanno una durata di 3 anni, trascorso questo tempo vanno sostituiti, soprattutto in virtù del fatto che si tratta di un tratto autostradale "assolutamente pericoloso" caratterizzato da una "pendenza longitudinale in curva e dell'assenza di una corsia di emergenza".

"Se fossero stati efficienti - hanno riferito al giudice Monocratico Luigi Buono - le barriere avrebbero retto all'urto del bus" visto che il mezzo ha impattato la barriera protettiva del viadotto ad una velocità inferiore ai 103 km/h, con un angolo non superiore a 13 gradi.

Intanto le famiglie delle vittime hanno annunciato che dopo il crollo del viadotto ad Ancona, chiederanno il commissariamento della Società Autostrade.

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