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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Strage dell'Acqualonga, Castellucci: "I progettisti potevano scegliere su quali barriere intervenire"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza nel processo relativo alla strage del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell'A16 che provocò quaranta morti

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza nel processo relativo alla strage del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell'A16, il 28 luglio 2013, che provocò quaranta morti.

In data odierna, in aula, Giovanni Castellucci, ex Ad di Autostrade Per L’Italia - assolto in primo grado e imputato nuovamente in Appello a seguito del ricorso presentato dalla Procura di Avellino - ha rilasciato dichiarazioni spontanee volte a chiarire la sua posizione e quella di ASPI. In primis, l’ex Ad ha espresso tutto il suo cordoglio per le vittime dell’incidente avvenuto sul viadotto dell’Acqualonga, ricordando la sua vicinanza ai familiari, anche attraverso iniziative assunte a ridosso della strage. Successivamente, ha precisato che la delibera della riqualificazione delle barriere di sicurezza (motivo per il quale è stato incluso tra i responsabili della strage N.d.R.) fu firmata dal Consiglio d’Amministrazione in buona fede e sulla scorta delle indicazioni ricevute dall’ufficio tecnico. Nello specifico, la delibera aveva stanziato dei fondi per intervenire nel risanamento delle barriere di sicurezza presenti su tutti i chilometri del tratto autostradale in oggetto, comprese le barriere “new jersey” dell’Acqualonga. Per questo motivo, i progettisti avevano l’autorità per stabilire su quali barriere intervenire. Nella fattispecie, quindi, potevano anche scegliere di intervenire su barriere di ultima generazione, proprio come quelle dell’Acqualonga.

La prossima udienza è prevista per il 17 novembre.

Strage dell'Acqualonga: un disastro che costò la vita a 40 persone

La Strage dell'Acqualonga avvenne la sera del 28 luglio 2013: lungo l’autostrada A16, nel territorio del Comune di Monteforte Irpino, un bus precipitò dal cavalcavia a causa della rottura del giunto di trasmissione con conseguente rottura dell'impianto frenante. Su di esso, viaggiavano turisti di Pozzuoli, di ritorno da una giornata trascorsa a Telese Terme e Pietrelcina. Il bilancio fu drammatico: 40 vittime e 8 feriti.

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