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Cronaca

Sparatoria in viale Italia, PM chiede 7 anni di reclusione per Vittorio Casanova

Il 18enne è accusato, assieme al padre, di tentato omicidio

Nuova udienza relativa alla sparatoria di viale Italia. Nella giornata di oggi, il PM del tribunale dei minori ha chiesto 7 anni di reclusione per Vittorio Casanova, il 18enne accusato di essere parte attiva nella sparatoria che ha visto il ferimento di tre persone al centro di Avellino e durante i festeggiamenti della vittoria dell’Italia agli Europei. Il 18enne, accusato, assieme al padre, Ciro Casanova, di tentato omicidio, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero, era stato tradotto nel carcere di Airola e successivamente ai domiciliari. Il legale del giovane, invece, ha chiesto l'assoluzione. 

La prossima udienza, adesso, è attesa per il primo luglio, quando sarà emessa la sentenza. 

La sparatoria in Viale Italia

I fatti avvennero la notte tra il 6 ed il 7 luglio a Viale Italia, durante i festeggiamenti per la vittoria dell'Italia sulla Spagna agli Europei di calcio. Il 55enne avellinese sparò contro Gianluca e Ettore Ferrara, padre e figlio, e Ivan Santamaria. 

Ciro Casanova è ritenuto gravemente indiziato della commissione di gravi reati, quali il tentato omicidio plurimo e la detenzione e porto illegale di arma da sparo, con a corredo munizionamento cal. 7,65 dall’aumentata micidialità, non vendibile secondo gli ordinari canali commerciali. Al momento della sparatoria, con lui c'era il figlio allora minorenne, Vittorio.

Le investigazioni condotte dalla Procura della Repubblica di Avellino, guidata da Domenico Airoma, e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale hanno permesso di ricostruire l'accaduto, grazie anche all'acquisizione delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 55enne ha raggiunto il luogo della sparatoria a bordo di una Fiat 600 per poi far esplodere i colpi di arma da fuoco.

Si attende, invece, per il destino del giovane, ritenuto dalla Procura parte attiva nell’agguato, essendo arrivato in macchina insieme al padre quella sera, e consapevole che quest’ultimo avesse portato con sé la pistola. Non solo, fu proprio Vittorio a chiedere l’intervento del genitore per il pestaggio subito dal figlio di Gianluca Ferrara. Proprio per questo secondo i magistrati, anche il ragazzo dovrà rispondere di concorso in tentato omicidio. Per il momento, anch’egli resta in custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare.

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