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Cronaca

Ancora sovraffollamento al Moscati, Nursind: "A rischio i servizi assistenziali"

L'allarme lanciato dal segretario provinciale Romina Iannuzzi e dal segretario aziendale Michele Rosapane: "A Solofra sono bloccati i ricoveri di medicina e chiuso il reparto di malattie infettive"

Il Sovraffollamento che si sta registrando nel pronto soccorso del Moscati di Avellino è un fenomeno oramai diffuso in quasi tutti i pronto soccorso della nostra Regione. I problemi sono strutturali e organizzativi. Se pensiamo che ad oggi, a distanza di quasi un anno dall'inizio della pandemia, in molti pronto soccorso della nostra regione, come ad esempio quello della città Ospedaliera, non esistono i pre Triage, in alcune realtà si registrano tutt'ora criticità nei famosi percorsi sporco / pulito. Il PS del Moscati accoglie anche pazienti da fuori provincia, soprattutto dal nolano e pertanto sopperisce attualmente anche alla carenza di risposte assistenziali di quei presidi Ospedalieri extraprovinciali. Altra nota dolente è la medicina territoriale tra le peggiori del nostro territorio nazionale. I pazienti affetti da patologie croniche sono abbandonati a loro stessi. Nonostante il governo centrale abbia stanziato dei fondi alle regioni per il potenziamento della rete territoriale, ad oggi la medicina territoriale e le cure domiciliari integrate in Campania e in particolare nella nostra realtà provinciale non rispondono ai bisogni assistenziali dei cittadini. Le liste d'attesa, a causa della pandemia, sono schizzate alle stelle e il piano per il loro recupero presentato da palazzo santa Lucia ha disposto un finanziamento minimo per la nostra provincia. È scontato, pertanto, che molti pazienti, a causa di ciò, si riversino nei pronto soccorso come sta già purtroppo avvenendo poiché non ricevono risposte efficaci dalle aziende sanitarie e Ospedaliere. Infine una considerazione va fatta sulla gestione organizzativa del sovraffollamento nel pronto soccorso del Moscati: è da mesi che stiamo chiedendo interventi urgenti. Avevamo chiesto di potenziare il personale infermieristico e socio sanitario ma non è stato fatto. Adesso si registra una carenza di medici e non si sa nei prossimi mesi come verranno garantiti i turni di lavoro. Avevamo chiesto una revisione del piano di gestione del sovraffollamento ma nulla si è mosso. Con l'aumento dei contagi, a fine gennaio sono stati bloccati i ricoveri presso la medicina di Solofra ed è stata chiusa l'unità operativa di malattie infettive. Tutto ciò ha provocato nell'ultima settimana l'effetto imbuto dei pazienti in pronto soccorso congestionando ancor di più il dipartimento di emergenza. Addirittura stamattina il personale sanitario ha dovuto assistere i pazienti su sedie di fortuna poiché erano esaurite barelle e letti. Come organizzazione sindacale siamo seriamente preoccupati, con la recrudescenza della pandemia è a serio rischio la tenuta dei servizi assistenziali.

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