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Cronaca

Sidigas, ancora un sequestro per Gianandrea De Cesare

Il provvedimento preventivo è stato emesso dal Gip Rotondi ed è legato alle società Sidigas Srl ed Enerimpianti. Un nuovo capitolo sulla complessa storia giudiziaria che va a innestarsi, in parallelo, con l'inchiesta avviata dalla Procura di Roma su Scalella e Baldassarre

Nuovo capitolo nella vicenda Sidigas, l'ennesimo sequestro per Gianandrea De Cesare, ex amministratore delegato della società operante nel settore del gas. Il Tribunale di Avellino, nella persona del Gip Marcello Rotondi, ha infatti disposto un provvedimento preventivo del valore di 46 milioni di euro, eseguito dalla Guardia di Finanza.

Autoriciclaggio, omesso versamento dell'Iva e false comunicazioni sociali le ipotesi di reato

La somma contestata dal Palazzo di Giustizia del capoluogo irpino si ricollega alla contabilità delle società Sidigas Srl ed Enerimpianti, facenti parte del gruppo aziendale. 

Autoriciclaggio, omesso versamento dell'Iva e false comunicazioni sociali le ipotesi di reato avallate in fase di indagine, con l'inchiesta che, dopo essere stata trasferita al Tribunale di Napoli per incompatibilità territoriale, è finita di nuovo nelle mani della Procura della Repubblica di Avellino.

Pertanto, l'ex ad di Sidigas che, in passato, è stato anche patron della S.S. Felice Scandone e dell'U.S. Avellino, è di nuovo nel registro degli indagati.

L'ultimo sequestro risaliva al novembre 2021: in quell'occasione atti contabili nel mirino dei Carabinieri

Il nuovo provvedimento emesso dal Tribunale di Avellino va a innestarsi, in parallelo, con un'altra operazione giudiziaria, avviata dalla Procura di Roma lo scorso anno e che portò, nel novembre 2021, a un blitz dei Carabinieri presso la sede napoletana di Sidigas SpA. In quell'occasione, infatti, furono sequestrati atti contabili, documentazioni e server della società relativi alle azioni messe in campo dal nuovo management aziendale, rappresentato dall'amministratore Dario Scalella e dal custode giudiziario Francesco Baldassarre.

L'ordine di esecuzione del sequestro venne predisposto in merito alle indagini che vedono i due rappresentanti di Sidigas, Scalella e Baldassarre, indagati entrambi per peculato e abuso d'ufficio. Sul custode giudiziario pesa, inoltre, anche l'accusa di concussione.

Nello specifico, Scalella e Baldassarre avrebbero agito al solo scopo di smantellare, e non custodire, i vari asset aziendali che costituivano la natura di Sidigas SpA, utilizzando impropriamente i fondi del gruppo attraverso l'autoassegnazione di stipendi e benefit ritenuti onerosi e ben superiori ai prezzi di mercato e avvalendosi di consulenze esterne, tra cui quella di Pierluigi Vasquez, presente al momento del sequestro degli atti. In questa situazione, in particolare, Baldassarre avrebbe agito, tradendo il suo impegno da garante e traendo beneficio dalla sua posizione e dalle condotte illecite del nuovo Cda.

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