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Cronaca Aiello del Sabato

Segregata in casa dalla madre, la testimonianza: "Sembrava una famiglia più normale della mia"

Le parole di un vicino di casa: "Giuseppe è una bravissima persona e un padre eccellente. La madre andava a fare la spesa, la incontravo spesso il sabato o la domenica, in quei giorni uscivano tutti insieme. So, però, che ha un problema di salute"

"Il padre è un grandissimo lavoratore, una persona piena di educazione e rispetto, così come anche la madre, che ci vedeva e ci salutava. Sembrava una famiglia normalissima, più normale della mia". È la testimonianza di un vicino di casa a cercare di fare luce sul profilo della famiglia della ragazza 21enne di Aiello del Sabato, vittima di violenze e segregazioni per le quali, nella giornata di ieri, è stata arrestata la madre, 47 anni, gravemente indiziata dei reati di “maltrattamenti in famiglia", "lesioni personali aggravate" e “sequestro di persona". La donna, attualmente, si trova nel carcere di Bellizzi e domani, alle ore 10, accompagnata dall'avvocato Francesco Bonaiuto dovrà rispondere alle domande del gip Marcello Rotondi. Alle 11, invece, toccherà al marito presso il tribunale di Avellino.

Segregata in casa dalla madre, la testimonianza: "Sembrava una famiglia più normale della mia"

"Il Comune aveva mandato degli assistenti sociali per aiutare la ragazza, so che la madre ha un problema di salute"

Nessuno, nel comune irpino alle porte del capoluogo, avrebbe potuto immaginare una storia di disagio familiare così elevato: "La ragazza usciva spesso prima del Covid: andava a prendere la legna, buttava l'immondizia, la vedevo che ramazzava sotto casa. Nel periodo che andava a scuola, la vedevo. Sapevo che avesse dei problemi, tanto è vero che il Comune ha inviato a casa sua degli assistenti sociali per aiutarla. Non so se avesse qualche malattia: nessuno mi ha detto niente, né tantomeno io mi sono mai interessato. Ripeto: Giuseppe è una bravissima persona e un padre eccellente. La madre andava a fare la spesa, la incontravo spesso il sabato o la domenica, in quei giorni uscivano tutti insieme. So, però, che ha un problema di salute".

Il sindaco Gaeta: "Tutto ciò che è successo ci ha lasciati senza parole"

"Non ci sono mai state segnalazioni per maltrattamenti o violenze domestiche" ribadisce il sindaco di Aiello del Sabato, Sebastiano Gaeta. "Tutto ciò che è successo e che sta emergendo in queste ore, anche dai racconti degli zii e dei quotidiani, ha lasciato l'intera comunità scioccata e senza parole. Attualmente, il nostro obiettivo è quello di dare un supporto, un aiuto a tutti i familiari, ai ragazzi e alle ragazze, tra i 14 e i 21 anni, con particolare attenzione ai quattro minori, per i quali sono stato nominato anche curatore speciale dal Gip e a cui ho fatto visita nella struttura. Fortunatamente, stavano bene. Logicamente, chiedevano quando potevano tornare a casa, ma erano tutti insieme a giocare".

"Aspettiamo l'esito delle indagini. Di fronte a questa situazione, non serve cercare colpevoli o alimentare pettegolezzi" continua il primo cittadino. "In merito alle indagini, i Carabinieri stanno effettuando un lavoro eccellente, noi abbiamo il compito di supportare i ragazzi e di dare loro forza e aiuto".

Tutto è partito dalla denuncia della sorella: i Carabinieri hanno trovato la 21enne legata con una catena a una ringhiera delle scale

I Carabinieri, nella giornata di sabato 23 aprile, sono intervenuti all'interno dell'abitazione su richiesta della sorella della vittima, rilevando una situazione familiare apparsa sin da subito gravemente compromessa.

Le immediate indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Solofra con il supporto di personale specializzato nel contrasto alla violenza di genere e intra-familiare del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno permesso di ricostruire, allo stato delle indagini, una storia di vessazioni e maltrattamenti fisici messi in atto da anni dalla 47enne nei confronti della figlia.

La giovane, infatti, oltre ad aver riferito di ripetute violenze da parte della genitrice, era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto - e in queste condizioni l'hanno trovata i Carabinieri intervenuti presso l'abitazione ed ha raccontato agli operanti di essere stata costretta a restare chiusa in camera, al buio, in condizioni sanitarie precarie, per giorni interi, mangiando una volta al giorno.

Al vaglio degli inquirenti la posizione del padre

Al vaglio degli inquirenti anche la posizione del padre della giovane, 46enne, il quale non si sarebbe opposto alle condotte tenute dalla moglie, e per questo motivo è, allo stato, indagato in concorso per i medesimi reati dei quali è accusata la 47enne. Nei suoi confronti il G.I.P. di Avellino ha conseguentemente emesso un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.

La 21enne vittima delle violenze e la sorella sono state trasferite, nell'immediatezza dell'intervento, in una località protetta, mentre gli altri figli minorenni della coppia sono stati affidati a una casa-famiglia.

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