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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Aiello del Sabato

Segregata in casa, la madre incitava i figli ad abusare della sorella: "Meglio prima i fratelli"

Dalle parole della vittima si evince che i due costringevano le sorelle (anche la minore) a subire atti sessuali

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale del capoluogo irpino, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di Domenico D’Amore, 21enne fratello della ragazza di Aiello del Sabato segregata in casa dalla madre. Nella giornata di oggi, il 21enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stando a quanto si apprende, il giovane avrebbe tentato di abusare della sorella quando era legata. D’Amore l’avrebbe fatto in più occasioni e anche in presenza della madre, Maria Guarriello, di 47 anni. Fortunatamente, le violenze sessuali non si sarebbero consumate per la resistenza della ragazza.  Purtroppo, però, dall’ordinanza di arresto, si evincono più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, in riunione con il fratello - per il quale procede la Procura presso il Tribunale per i Minorenni.

Dalle parole della vittima si evince che i due costringevano le sorelle (anche la minore) a subire atti sessuali. In particolare, approfittando dello stato di segregazione della sorella - chiusa all'interno della camera da letto della madre, legata al letto con catene, chiuse con lucchetti, ai polsi ed alle caviglie - in plurime occasioni si portavano all'interno della camera e toccavano la sorella sul sedere e sulle parti intime, ingiuriandola e umiliandola in ogni modo e facendosi a loro volta toccare le parti intime e tentando di consumare rapporti sessuali completi od orali. A quel punto, la sorella, sbatteva la testa sul materasso per spaventarli. Ma non è tutto, in plurime occasioni toccavano le gambe ed il sedere anche dell’altra sorella, tentando di toccarle anche le parti intime e non riuscendovi per la reazione della ragazza, che reagiva divincolandosi e allontanandoli. Atroce, infine, che le morbose attenzioni venissero riservate anche alla sorella minore, di anni 13; costringendola a subire atti sessuali, in particolare alzandole la maglietta e toccandole il seno e talvolta il sedere nonostante la bambina gridasse e tentasse di divincolarsi. 

I genitori sapevano tutto e non l’hanno mai impedito

Proprio dalle parole della giovane vittima emerge che entrambi i fratelli avevano provato, con la forza, ad ottenere da lei rapporti sessuali, anche di tipo orale, approfittando del fatto che fosse tenuta incatenata al letto; che i due fratelli abusavano di lei e che tali episodi erano iniziati dopo che la madre l'aveva imprigionata al letto, ossia non appena la giovane aveva compiuto i diciotto anni e, quindi, nel mese di giugno 2019. Questi orrori si verificavano a giorni alterni, talora anche più volte al giorno, in alcune occasioni i fratelli abusavano di lei da soli, altre volte insieme. Tutti in casa erano a conoscenza di quello che le facevano i fratelli, compreso suo padre – Giuseppe D’Amore - che aveva saputo di tali violenze dagli altri figli, senza però intervenire per impedire il loro ripetersi. Quanto a Guarriello Maria, la stessa, addirittura, incitava i figli ad abusare della sorella, dicendo loro "Quella è una put***, meglio prima i fratelli", quasi come se fosse meglio avere rapporti sessuali con i fratelli piuttosto che con gli estranei.

Il 29 settembre scorso, il Gup del Tribunale di Avellino, Francesca Spella, conferiva l'incarico per la perizia psichiatrica nei confronti di Guarriello Maria e D'Amore Giuseppe, accusati di maltrattamenti nei confronti della figlia. Il 15 dicembre giungeva l'esito della perizia: la madre è capace d'intendere e di volere. Il padre è parzialmente capace d'intendere e volere. Il difensore dei due imputati, l’avvocato Francesco Buonaiuto, ha chiesto che i suoi assistiti vengano giudicati con il rito abbreviato. La sentenza è prevista per il 9 febbraio.

Il giorno dell'arresto: la fine dell'incubo

Nella sera del 25 aprile 2022, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questa Procura, nei confronti di una 47enne di Aiello del Sabato, indiziata dei reati di “maltrattamenti in famiglia", "lesioni personali aggravate" e “sequestro di persona", commessi nei confronti della propria figlia convivente, 21enne.

Era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto

In particolare, nella serata di sabato 23 aprile u.s., i militari sono intervenuti all'interno dell'abitazione della donna, su richiesta della sorella della vittima, rilevando una situazione familiare apparsa sin da subito gravemente compromessa. Le immediate indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Solofra con il supporto di personale specializzato nel contrasto alla violenza di genere e intra-familiare del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno permesso di ricostruire, allo stato delle indagini, una storia di vessazioni e maltrattamenti fisici messi in atto da anni dalla 47enne nei confronti della figlia. La giovane, infatti, oltre ad aver riferito di ripetute violenze da parte della genitrice, era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto - e in queste condizioni l'hanno trovata i Carabinieri intervenuti presso l'abitazione ed ha raccontato agli operanti di essere stata costretta a restare chiusa in camera, al buio, in condizioni sanitarie precarie, per giorni interi, mangiando una volta al giorno. 

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