Segregata in casa dalla madre, perizia psichiatrica per i genitori
Nella giornata di oggi veniva conferito l'incarico dal gup del tribunale di Avellino
Nella giornata di oggi, il Gup del Tribunale di Avellino, Francesca Spella, conferiva l'incarico per la perizia psichiatrica nei confronti di Guarriello Maria e D'Amore Giuseppe, accusati di maltrattamenti nei confronti della figlia. I due coniugi hanno scelto di non andare a processo ma essere giudicati con il rito abbreviato. Adesso sarà la perizia a valutare la loro imputabilità. Dopodiché il magistrato del tribunale di Avellino si pronuncerà il prossimo 15 dicembre.
Il giorno dell'arresto: la fine dell'incubo
Nella sera del 25 aprile 2022, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questa Procura, nei confronti di una 47enne di Aiello del Sabato, indiziata dei reati di “maltrattamenti in famiglia", "lesioni personali aggravate" e “sequestro di persona", commessi nei confronti della propria figlia convivente, 21enne.
Era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto
In particolare, nella serata di sabato 23 aprile u.s., i militari sono intervenuti all'interno dell'abitazione della donna, su richiesta della sorella della vittima, rilevando una situazione familiare apparsa sin da subito gravemente compromessa. Le immediate indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Solofra con il supporto di personale specializzato nel contrasto alla violenza di genere e intra-familiare del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, hanno permesso di ricostruire, allo stato delle indagini, una storia di vessazioni e maltrattamenti fisici messi in atto da anni dalla 47enne nei confronti della figlia. La giovane, infatti, oltre ad aver riferito di ripetute violenze da parte della genitrice, era tenuta legata con una catena a una ringhiera delle scale interne dell'edificio o al proprio letto - e in queste condizioni l'hanno trovata i Carabinieri intervenuti presso l'abitazione ed ha raccontato agli operanti di essere stata costretta a restare chiusa in camera, al buio, in condizioni sanitarie precarie, per giorni interi, mangiando una volta al giorno.