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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Atripalda

Denunciati per presunti reati nel settore urbanistico-edilizio, assolti per insussistenza del fatto

I due coniugi erano stati entrambi accusati di aver condotto lavori edili in assenza di autorizzazione della Soprintendenza Archeologica

Erano stati entrambi denunciati, nell'ottobre 2019, per aver condotto ad Atripalda dei lavori edili, consistenti nello scavo e poi posa in opera della condotta elettrica, gas metano e fognaria, senza l'autorizzazione della Soprintendenza Archeologica. Nella giornata di oggi, il giudice del Tribunale di Avellino, Michela Eligiato, ha emanato la sentenza, assolvendo gli imputati per insussistenza del fatto.

Termina, così, una vicenda giudiziaria iniziata nell'ottobre di due anni fa, quando i due coniugi, R. R. e C. B, venivano entrambi deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino: l'attività d’indagine aveva messo in luce l'esecuzione di lavori edili, consistenti nella realizzazione di sotto-servizi (che comportavano l’esecuzione di uno scavo di trincea e successivo rinterro, finalizzato al passaggio delle condotte elettrica, gas metano e fognaria a servizio del proprio immobile ad uso residenziale abitativo), che interessavano un fondo di proprietà comunale, comportando, a vantaggio esclusivo dei privati interessati, l’occupazione arbitraria dello stesso. In particolare, in sede investigativa, era emerso che i predetti lavori fossero stati eseguiti in assenza del necessario e preventivo nulla osta della soprintendenza archeologica, risultando il fondo in questione vincolato, in quanto dichiarato “bene culturale di importante interesse archeologico”.

L'accusa, inerente ai reati artt. 110-633-639 bis c.p. e artt. 10-13-169 D.L.vo 42/04, è stata tuttavia smontata dalla difesa dell'avv. Alfonso Laudonia, la quale, scegliendo la formula del rito abbreviato, è riuscita a dimostrare l'innocenza dei due imputati.

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