Promette la bonifica delle aree, ma dopo due anni resta tutto inalterato: denunciato
Nel 2013 fu sottoposto a sequestro il terreno. Dopo un sopralluogo scoperto ad ammassare ancora rifiuti pericolosi ed aveva aperto una officina per demolizioni
Chiese il dissequestro dell'area promettendo la bonifica dei terreni e lo smaltimento, nel rispetto delle norme vigenti, dei “rifiuti pericolosi e non” presenti. La vicenda risale al 2013, quando i carabinieri di Calabritto posero i sigilli a due grosse aree all’interno delle quali erano stati accantonati parti di automezzi non bonificati e, sversati nel tempo, rifiuti di ogni genere. Nel corso dell’operazione le aree, rispettivamente di 5000 e 7000 mq circa (con all’interno un capannone di 900 mq), furono sequestrate.
Ma a distanza di due anni non è andata proprio così: il sopralluogo congiunto dei carabinieri e dei vigili del fuoco di Avellino, ha accertato che l’imprenditore non aveva assolutamente ottemperato alle disposizioni anzi continuava nella sua condotta illecita accumulando rifiuti costituiti da parti di mezzi pesanti e pezzi di autovetture.
Aveva inoltre realizzato in un capannone una vera e propria autofficina abusiva dove venivano smontati i veicoli, anche già rottamati, esercitando, di fatto, l’attività illecita di autodemolizione.
Attesa l’assenza di autorizzazione, il mancato rispetto delle prescrizioni e soprattutto, nella considerazione che i rifiuti presenti continuavano a provocare infiltrazioni nocive nel sottosuolo, consistenti prevalentemente in olii presenti all’interno dei motori ed acidi delle molte batterie oramai esauste, le aree venivano nuovamente sequestrate e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Per l’imprenditore scattava, ancora una volta, la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Capo Dott. Rosario Cantelmo..