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Cronaca Cervinara

Processo "Orchi di Cervinara": condanne pesantissime per madre, nonno e zio

Hanno abusato di due bimbe di 5 e un anno, contando anche sulla connivenza della donna

Hanno abusato di due bimbe di 5 e un anno, contando anche sulla connivenza della madre. Violenze gravi e ripetute che avvenivano tra le mura domestiche, in una palazzina di Cervinara, a cui - nel luglio del 2020 -  hanno messo fine i carabinieri del Comando provinciale a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura di Avellino tra il 2018 e il 2019. Oggi, presso il Tribunale di Avellino, veniva emessa una sentenza decisamente più dura rispetto alla richiesta avanzata dal PM di dodici, dieci e sette anni e sette mesi di reclusione nei confronti degli orchi di Cervinara: il nonno 53enne delle bambine, un 30enne di San Martino Valle Caudina (compagno di una zia) e per la madre delle piccole; tutti difesi dagli avvocati Rolando Iorio e Pasquale Meccariello. Il processo di primo grado si conclude con la condanna a sedici anni per il nonno, sedici anni di reclusione per lo zio e, infine, sedici anni anche per la donna. 

In aula erano presenti i tre imputati e, nel corso della lunghissima discussione, è stato ripercorso e analizzato, dal pubblico ministero e anche dai due avvocati difensori, tutto l’iter processuale. Alla lettura della sentenza, gli avvocati della difesa hanno immediatamente comunicato che impugneranno la sentenza ricorrendo in appello. 

Una terribile storia di abusi e poi l'arresto

Tutto venne a galla nel luglio del 2020, quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino eseguirono un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, un cinquantaquattrenne di Cervinara e un trentenne di San Martino Valle Caudina, che avrebbero più volte abusato sessualmente di due bimbe di 5 e un anno. Le contestazioni mosse a loro carico furono quelle di violenza sessuale aggravata, contemplanti la pena edittale più alta per ipotesi delittuose del genere. L'ordinanza applicativa della massima restrizione personale è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari di Avellino, su richiesta dei P.M. della locale Procura della Repubblica, all'esito di un'articolata indagine originata dalla denuncia della coordinatrice della comunità educativa ove furono collocate le minorenni.

Avrebbero agito con la connivenza della madre

Gli sviluppi investigativi, svolti secondo specifici protocolli investigativi per i casi di abusi sessuali in danno di giovanissime vittime e corroborati dall'analisi psicologica e dall’esame clinico-specialistico delle minorenni, portarono al disvelamento di un turpe scenario di plurimi abusi sessuali all'interno delle mura domestiche di una palazzina sita in Cervinara. I due autori delle violenze, uno il nonno delle bambine, l'altro un compagno della zia, avrebbero agito con la connivenza della madre delle giovanissime vittime, anch'essa poi accusata di aver permesso le sopraffazioni sessuali perpetrate ai danni delle figlie dal padre e dal compagno della sorella convivente tra il 2018 e il 2019.

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