Nuovo Clan Partenio, ascoltata ditta appaltatrice dei lavori al castello di Bagnoli Irpino

Processo Nuovo Clan Partenio, nella giornata di oggi sono state acquisite le testimonianze dei tre soci, fratelli e sorelle, che hanno realizzato alcuni lavori presso un castello sito a Bagnoli Irpino. Sostanzialmente, non sono emersi elementi investigativi validi a sostenere la tesi dell’accusa. Di fatto, i soggetti in questione, hanno dichiarato di non avere ricevuto pressioni o intimidazioni relative all'appalto di questi lavori.

La vicenda del castello di Bagnoli emersa dalle intercettazioni

La vicenda in questione, è emersa grazie ad alcune intercettazioni in cui veniva raccolto il tentativo di estorsione nei confronti di una delle imprese appaltatrici dei lavori di restauro del castello di Bagnoli Irpino. Dai dialoghi captati emergeva che fosse stato proprio Galdieri a dare l’incarico di prendere accordi di natura estorsiva con le imprese che stavano eseguendo quei lavori. Successivamente, ancora, veniva ascoltato un altro testimone. Quest’ultimo, stando a quanto si apprende, avrebbe subito una pressione usuraia del 20% mensile (circa 1.500 euro ricevuti in prestito) da parte degli imputati. Una versione confermata anche in sede dibattimentale. La prossima udienza, adesso, è attesa per il 9 maggio 2022, quando saranno ascoltati altri cinque testimoni richiesti dal Pubblico Ministero.

Nuovo Clan Partenio: gli occhi puntati sugli appalti 

All’interno della prima ordinanza cautelare si faceva riferimento anche ad alcuni appalti cui il gruppo criminale aveva mostrato un forte interesse. Come detto, fra gli altri, per gli inquirenti, ce n’era anche uno relativo alla riqualificazione del castello di Bagnoli Irpino; del valore di circa due milioni di euro. Infine, stando a quando affermarono le fonti investigative, si era discusso anche di un sub-appalto relativo al tratto autostradale Avellino-Benevento, un progetto mai concretizzato.