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Cronaca

Abuso su minore, Don Livio è stato condannato a 8 anni di reclusione

Si è concluso oggi il processo che vede imputato il fondatore di una cooperativa sociale per l’assistenza alle persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione

Si è concluso oggi il processo che vede imputato Don Livio Graziano, 50 anni, fondatore di una cooperativa sociale per l’assistenza alle persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione. L'uomo, difeso di fiducia dagli avvocati Gaetano Aufiero e Gianpiero De Cicco, è accusato di aver abusato di un minore di 13 anni. Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, dinanzi al Giudice Dott. Lucio Galeota, si è chiusa la fase dibattimentale. Il Pubblico Ministero Lorenza Recano, per l'imputato, ha chiesto la pena di anni undici di reclusione. La condanna, infine, è stata di anni 8 otto di reclusione e disponendo anche il riconoscimento dei danni alle parti civili - il minore e i genitori - assistititi dai legali Giovanni e Benedetta Falci del foro di Salerno. Esclusa l'aggravante di aver "pagato" attraverso dei regali. Gli avvocati del prete hanno già comunicato che faranno ricorso in appello. 

L'arresto del fondatore della cooperativa sociale “Effatà, Apriti”

Le manette per Don Livio scattarono il 26 ottobre 2021, dopo che le indagini coordinate dal procuratore Domenico Airoma partirono a seguito della denuncia presentata dal padre del ragazzino. Quest’ultimo, stando a quanto si apprende, è stato ospite della cooperativa dallo scorso giugno fino al mese di settembre 2021. Gli inquirenti ritennero di avere tutte le prove dei presunti abusi subiti dal 13enne.

Don Livio Graziano non fa parte della Diocesi di Avellino ma è incardinato in quella di Aversa, nel Casertano. Dopo aver vissuto diverso tempo in ritiro spirituale presso il Santuario di Montevergine, il sacerdote ha realizzato, proprio nel capoluogo irpino, un ufficio di consulenza nutrizionista e successivamente ha fondato la cooperativa sociale “Effatà, Apriti” con sedi in due comuni a pochi chilometri da Avellino.

La sua permanenza nella Diocesi irpina, come ricordano le cronache, è stata “contestata” a più riprese dall’allora Vescovo di Avellino, monsignor Francesco Marino, originario di Caserta come il sacerdote arrestato. Per la sua “intensa attività sociale e umanitaria” a don Livio è stato assegnato nel 2014 a Benevento il premio “Padre Pio da Pietrelcina”.

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