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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Antonio Cava a processo per estorsione, ascoltati i testimoni

Si ritornerà in aula il 18 settembre

Nella giornata di ieri, si è svolta l'udienza per tentata estorsione a carico di Antonio Cava, nipote del boss Biagio.  

La vicenda nasce dalla denuncia del proprietario di una concessionaria. Quest'ultimo, afferma che l'imputato l'abbia violentemente minacciato per riscuotere il denaro necessario a risolvere un prestito contratto con un'altra persona. Una richiesta economica superiore ai 150mila euro.  

Il primo testimone ha affermato che, in sua presenza, non c'è mai stato un tentativo da parte dell'imputato di riscuotere denaro attraverso l'estorsione:  

"Che io sappia, Cava non ha mai chiesto soldi a quell'uomo, che è solo un truffaldino".  

Queste dichiarazioni potrebbero rivelarsi decisive ai fini della difesa condotta dal penalista, Raffaele Bizzarro, e che vanno a sommarsi a quelle del pentito Antonio Scibelli: "Antonio Cava, per vivere, costruiva palazzi ed era conosciuto col soprannome di «'o studente» e che faceva affari con Biagio. 

Il pm, a questo punto, gli ha chiesto di chiarire se si trattasse di attività illegali; Scibelli ha risposto di non saperlo. Infine, ha dichiarato che con Antonio Cava si conoscevano bene e che l'imputato non era mai stato coinvolto nel maxiprocesso al clan.  

Per ultimo, poi, ha parlato proprio Antonio Cava, affermando quanto segue: "Non ho mai pronunciato le frasi minacciose che mi vengono contestate. Ci eravamo visti in diverse occasioni e mi sono sorpreso della sua reazione". 

Innegabile che, l'udienza di ieri, ha rappresentato una giornata assolutamente fortunata per l'imputato che, dopo le deposizioni, vede alleggerita la sua posizione. Adesso, si ritornerà in aula il 18 settembre. 

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