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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo Clan Partenio, processo "Aste OK": ascoltata una nuova testimonianza

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza relativamente all'inchiesta giudiziaria ribattezzata "Aste Ok" e che ha visto sul banco degli imputati ben 22 persone

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza relativamente all'inchiesta giudiziaria ribattezzata "Aste Ok" e che ha visto sul banco degli imputati ben 22 persone, accusate a vario titolo, di associazione finalizzata alla turbativa delle aste fallimentari, alla tentata estorsione e all’intestazione fittizia di beni.

Ascoltata una nuova testimone, principale accusatrice di Manlio Di Benedetto. Quest'ultimo, già nel marzo del 2021, si vedeva annullata l’ordinanza di cautelare emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Antimafia P.M. Woodcock. Di Benedetto era accusato di due episodi di turbativa d’asta e di una estorsione, il tutto per facilitare il neo costituito clan dei Galdieri e dei Forte.

La difesa di Di Benedetto era riuscita a ottenere nel novembre 2020 l’annullamento della ordinanza con riferimento a una turbativa d’asta e, successivamente, a far dichiarare l’inefficacia della misura con riferimento a un'altra turbativa. Il penalista Danilo Iacobacci riuscì a fare annullare l’ordinanza cautelare con riferimento alla posizione dell'agente immobiliare; la Cassazione accolse la tesi della difesa sulla radicale assenza dei gravi indizi per tutti i reati contestati al suo assistito. 

La testimone odierna, inserita a sorpresa dal P.M. Woodcock, non era mai stata ascoltata in precedenza e non ha dichiarato di aver ricevuto richieste estorsive. La prossima udienza, adesso, è attesa per il 6 maggio, quando saranno ascoltati altri sei testimoni. 

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società di intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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