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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Processo "Aste Ok", dal controesame emerge la paura: "Se ti mettevi contro Aprile ricevevi minacce"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza relativamente all'inchiesta giudiziaria ribattezzata "Aste Ok" e che ha visto sul banco degli imputati ben 22 persone

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio.

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio.

In data odierna, nell'aula bunker del carcere di Poggioreale, il collegio A della sezione Penale del Tribunale di Avellino, presieduto dal dottor Melone, aveva luogo il controesame del testimone: “Non ho accettato le offerte avanzate da Armando e Aprile. Non avevo la disponibilità economica di partecipare all’asta ma, ad ogni modo, avevo paura di partecipare perché, nell’ambiente delle aste giudiziarie, avevo sentito dire che, mettersi contro Armando Aprile, era pericoloso e che avrei ricevuto delle minacce. Quando ho incontrato Livia Forte, poi, le ho detto che non volevo dare seguito a nessun accordo perché, dare queste somme a una persona, non era corretto”. Il testimone, infine, affermava di non aver mai voluto depositare l’assegno per partecipare all’asta; poiché non aveva il conto corrente. In precedenza, invece, aveva dichiarato che, per paura di ritorsioni, non aveva depositato l’assegno. La seconda escussione confermava quanto affermato nel verbale di sommarie informazioni testimoniali e, quest’ultimo, veniva acquisto. Infine, per un'altra testimonianza in cui veniva affermata una presunta costrizione da parte dei carabinieri (quest'ultimi avrebbero indotto la teste a confermare quanto dichiarato da un familiare all'interno di un precedente verbale), l’avvocato Taormina ha chiesto la trasmissione del documento stenotipico e il verbale di Sit al Pubblico Ministero.
La prossima udienza, adesso, è attesa per il 30 settembre 2022.

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società di intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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