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Cronaca

Presunti abusi sul figlio adottivo: assoluzione perchè il fatto non sussiste

La tesi accusatoria affermava che più persone si erano riunite per commettere atti sessuali ai danni di un minore, figlio adottivo di un imputato, abusando della condizione d'inferiorità psichica della persona offesa

Presso il Tribunale di Avellino, il Collegio giudicante presieduto dal giudice Scarlato - relativamente a un caso di abuso su minori - ha emesso la sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste. La tesi accusatoria affermava che più persone si erano riunite per commettere atti sessuali ai danni di un minore, figlio adottivo di un imputato, abusando della condizione d'inferiorità psichica della persona offesa al momento del fatto, essendo questi minore di anni quindici e affetto da deficit cognitivo prestazionale di grado medio - lieve e ritardo nel linguaggio.

Smontata la tesi accusatoria

In particolare, i prevenuti, in qualità rispettivamente di madre adottiva della vittima e di compagno di vita di questa, quotidianamente, sia di pomeriggio che di sera, costringevano il minore ad assistere a filmati pornografici di carattere omosessuale ed eterosessuale, nonché a rapporti sessuali consumati tra loro, al fine d'indurlo a partecipare a tali amplessi; i medesimi, ottenuta la presenza del minore, inducevano lo stesso a compiere atti sessuali su se stesso e sull'imputato.

Accolta pienamente la tesi difensiva degli avvocati Claudio Frongillo e Raffaele Bizzarro che hanno dimostrato il grave deficit neurologico della presunta vittima che, dunque, risultava totalmente inattendibile. Numerose testimonianze, inoltre, dimostravano che la madre adottiva del minore, contrariamente alla tesi accusatoria, aveva sempre avuto un comportamento impeccabile nei confronti del minore. Assoluzione perchè il fatto non sussiste. 

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