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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Cervinara

Pluripregiudicato assolto in appello, aveva tentato d'incendiare un portone

Assoluzione per non aver commesso il fatto

Assoluzione per non aver commesso il fatto.

Questo è il verdetto emesso oggi dalla Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli dopo una lunga camera di consiglio.

Ribaltata, quindi, la sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Avellino che aveva condannato alla pena di anni 1 di carcere C.G., classe 1994, noto pluripegiudicato di Cervinara, per una serie di reati commessi a danno di S.A. e dei suoi familiari, tutti residenti a Cervinara.

I fatti risalgono all'11 Maggio 2016 allorquando per una serie di motivi rimasti sconosciuti, C.G. si recava nel primo pomeriggio presso l'abitazione di S.A. , sita in Via Variante Parco San Vito, dove iniziava a bussare incessantemente al citofono della vittima chiedendo di parlare con il predetto S.A.

Ottenuta la risposta della moglie, il pluripregiudicato cercava invano di farsi aprire il portone del condominio fornendo al citofono anche delle false generalità.

La donna, insospettita dal comportamento del pluripregiudicato, decideva di non aprire interrompendo ogni comunicazione.

C.G. riusciva comunque ad entrare con un altro stratagemma nello stabile ed, una volta all'interno, versava nel portone d'ingresso della benzina contenuta in una bottiglia da 2 litri. Il giovane cercava poi con un accendino di accendere il liquido infiammabile e solo il provvidenziale intervento di alcune donne che stazionavano nei pressi del portone riusciva a bloccare lo scellerato gesto.

Sul luogo intervenivano anche i Carabinieri della locale Stazione che constatavano la presenza della benzina versata nell'androne del Palazzo e rinvenivano anche, nascosto sotto uno zerbino, un coltello di notevoli dimensioni.

In serata  C.G. incrociava in altra zona la sua vittima che si trovava in compagnia della moglie a bordo di una autovettura Citroen C3.

Fermata l'auto, iniziava tra i due uomini un feroce alterco conclusosi con un forte dnneggiamento dell'autovettura presa a calci dal pluripregiudicato che cagionava notevoli danni al veicolo.

Dopo la celebrazione del processo di primo grado, C.G. veniva condannato alla pena di anni 1 di reclusione.

 Questa mattina, in accoglimento della tesi difensiva, sostenuta dall'Avv. Rolando Iorio, coadiuvato in aula dall'Avv. Assia Iannaccone, i Giudici napoletani hanno mandato assolto C.G. per non aver commesso il fatto.

Ritenute inconsistenti, infatti, le prove raccolte a suo carico.

La Procura Generale della Corte di Appello di Napoli aveva invece chiesto la conferma della sentenza di condanna emanata in primo grado. 

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