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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Serino

Caso di razzismo in campo, mano pesante del giudice sul Serino

Squalificati dirigenti e calciatori, oltre ad una multa alla società e obbligo di giocare una gara a porte chiuse

L’arbitro ha scritto e il giudice sportivo ha deciso. Puntuale arrivano le sanzioni e squalifiche dopo il caso delle presunte parole proferite dall’arbitro della gara Serino-Real Sarno nei confronti del portiere di colore della società irpina Gueye Ass Dia. Proprio quest’ultimo sarà squalificato per quattro giornate. Dal referto arbitrale e convalidato dai giudici sportivi si motiva che il portiere “con comportamento sleale, scorretto ed antisportivo dopo la convalida del direttore di gara di una rete alla squadra avversaria, si avvicinava all'assistente arbitrale pronunziando le seguenti parole "che fai prima alzi la bandierina e poi l'abbassi” il tutto numerose volte ed ad alta voce. Il DDG subito si avvicinava, frapponendosi tra il giocatore e l'assistente arbitrale, invitando il Gueye alla calma e lo ammoniva. A questo punto il Gueye reagiva avvicinandosi al direttore di gara e pronunziando contro lo stesso parole offensive lesive del ruolo rivestito e veniva espulso e trasportato di forza da due compagni. Durante il tragitto per rientrare negli spogliatoi il Gueye continua con gli insulti verso la terna arbitrale, minacciandoli con espressioni anche blasfeme”. 

Ma non è finita perché nel marasma generale si aggiungono anche squalifiche a dirigenti e calciatori.

Inibizione fino al 30 giugno per il dirigente Antonio Cavallaro perché “con comportamento sleale, scorretto, antisportivo, aggravato dal ruolo rivestito rivolgeva espressioni volgari ed offensive nei confronti della terna arbitrale. Entrando sul terreno di gioco, invitava la squadra ad abbandonare lo stesso urlando”. Stessa sorte per Gianluigi Festa che “con comportamento sleale, scorretto, antisportivo, aggravato dal ruolo rivestito, rivolgeva espressioni offensive e volgari nei confronti della terna arbitrale. Entrando sul terreno di gioco urlava ad alta voce, invitando la squadra ad abbandonare lo stesso”. Sul taccuino dell’arbitro inoltre è finito anche il calciatore Mariano Garofano, squalificato fino al 30 luglio per “con comportamento sleale, scorretto ed antisportivo, una volta che si era reso conto del provvedimento disciplinare che il direttore di gara stava adottando nei confronti di un compagno, si avvicinava al direttore di gara con celerità ponendo l'avambraccio sul petto dello stesso nel tentativo di impedirgli di estrarre il cartellino, nello stesso tempo lo spingeva facendolo indietreggiare di alcuni metri e pronunziando espressioni offensive ed irriguardose. Allo notifica del provvedimento disciplinare pronunziava espressioni offensive e volgari ponendosi faccia a faccia con il direttore di gara e sfiorando con il proprio naso il naso dello stesso; ancora continuava con minacce ed offese verso il direttore di gara. Lo stesso rientrava in campo , dopo essersi liberato dai compagni che lo stavano accompagnando fuori dal terreno di gioco ed a voce alta invitava i propri compagni a rientrare nello spogliatoio e quindi ad abbandonare il terreno di gioco”.

Infine anche la società per i relativi comportamenti dovrà pagare una sanzione di 400 euro e sarà obbligata a disputare con effetto immediato la prossima gara interna a porte chiuse. Tale sanzione è dovuta per “omessa vigilanza, veniva aperto il cancello degli spogliatoi, per cui propri sostenitori occupavano lo spazio antistante gli stessi. A questo punto un sostenitore, qualificatosi come Presidente della Società, rivolgeva espressioni lesive del ruolo professionale della terna arbitrale e della Federazione. Sostenitori della Società minacciavano di morte la terna ed addirittura gli stessi si facevano trovare sul luogo ove era stata parcheggiata l'auto degli assistenti arbitrali e ciò a ben oltre 15 km. di distanza dall'impianto”. La vicenda sicuramente non si chiuderà qui. La società ed il calciatore, lamentandosi che nessun organo competente ha concretamente manifestato sostanziale appoggio o interesse alla vicenda, hanno deciso di riservarsi ogni azione consentita a tutela dei propri rispettivi buoni diritti, nominando quali propri legali di fiducia gli avvocati Giulio Tulimiero, Guido Chiusano e Costantino Sabatino, tutti del foro irpino.

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