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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio di Seriate, nel sacchetto c'è l'arma del delitto, ora è caccia al DNA

Il consulente della difesa: "Nel caso in cui sul taglierino o su altri reperti ci fossero tracce del DNA di Tizzani, potrebbe essere anche che questo DNA si sia 'trasferito' dal sacchetto al taglierino"

Arrivano ulteriori aggiornamenti in merito all’omicidio di Seriate: all’interno del sacchetto ritrovato, fra il 6 e l’8 ottobre, in una siepe tra via Monte Cornagera e via Presanella, a circa 400 metri dalla casa in cui è avvenuto l’omicidio, era presente un grosso taglierino sporco di sangue e un paio di guanti in lattice. Le indiscrezioni, inoltre, affermano che la busta in auge rimanda a un esercizio commerciale frequentato da Gianna Del Gaudio.

Il consulente della difesa di Antonio Tizzani, Giorgio Portera, genetista del Dipartimento di biotecnologie mediche dell’Università Statale di Milano, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a mezzo stampa:

«I reperti ritrovati sono fondamentali. E’ molto probabile che il taglierino sia l’arma del delitto. Il medico legale farà le sue valutazioni. Adesso dobbiamo concentrarci sulla ricerca di impronte digitali e, nel caso se ne trovino, è importante che queste siano impronte insanguinate. Contemporaneamente si stanno effettuando anche gli accertamenti genetici sul taglierino, sul sacchetto dove era contenuto e sugli altri reperti. Il sacchetto era nella disponibilità di casa Tizzani. Quindi gli accertamenti genetici che ne verranno fuori dovranno essere interpretati alla luce di questo importante dettaglio. Nel caso in cui sul taglierino o su altri reperti ci fossero tracce del DNA dell’indagato, potrebbe essere anche che questo DNA si sia ‘trasferito’ dal sacchetto al taglierino».

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