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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Mercogliano

Omicidio Bembo, terminata l'autopsia: arma del delitto e ferita mortale i principali dubbi

Nella giornata di oggi ha avuto luogo l’autopsia sul corpo di Roberto Bembo

Nella giornata di oggi ha avuto luogo l’autopsia sul corpo di Roberto Bembo. Il Pubblico Ministero Vincenzo Toscano ha disposto il conferimento dell'incarico per l’accertamento peritale irripetibile sul corpo del ventunenne di Mercogliano, Roberto Bembo, deceduto nel Reparto di Terapia Intensiva del Moscati. Il lavoro del medico legale, Carmen Sementa, è terminato intorno alle ore 19 ed è durato quattro ore.

Le analisi hanno riguardato principalmente tutti gli organi interni, per comprendere quale sia stata la ferita che, successivamente, si è rivelata mortale. Nello specifico, tutto lascia intendere sia stato il taglio alla carotide ma, per saperlo con certezza, bisognerà attendere i consueti 90 giorni. Immediatamente, invece, giungerà al Pm Toscano una relazione preliminare della dott.ssa Sementa in cui, certamente, sarà chiarito il dubbio sull’arma del delitto. Nico Iannuzzi, infatti, ha parlato di un coltello di pochi centimetri, che non è mai stato ritrovato. Tutti dubbi che, adesso, potranno essere fugati.

Capodanno di sangue a Mercogliano

Intorno alle 7,00 del 1 gennaio 2023 – in via Nazionale Torrette di Mercogliano, nei pressi del bar cornetteria h24 – è stato accoltellato Roberto Bembo, un giovane di appena 20 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo (titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Vincenzo Toscano), sono state affidate alla Questura di Avellino. La sera dello stesso giorno Luca Sciarrillo e Nico Iannuzzi, 28 e 31 anni di Avellino, hanno deciso di costituirsi presso la Questura. La mattina dell’aggressione, invece, era stato fermato e denunciato a piede libero Daniele Sciarrillo, fratello 33enne di Luca. Per il giovane sono scattati, poi, gli arresti domiciliari perché - all’interno della sua abitazione - sono state trovate sostanze stupefacenti. Il suo ruolo nell’aggressione sarebbe più marginale rispetto a quello degli altri.

A colpire alle spalle il 20enne Roberto Bembo, sarebbe stato il 31enne Nico Iannuzzi, figlio di un ex boss del Clan Partenio. Causa scatenante della violenza sarebbe stato un semplice parcheggio fatto male nei pressi di un noto bar di Torrette di Mercogliano. Tra i due gruppi è scoppiata una maxi rissa nella quale i tre indiziati avrebbero avuto la peggio. Successivamente, mentre Bembo tentava di attraversare e raggiungere il bar, è stato colpito. Sciarrillo avrebbe colpito il 20enne al volto con un tirapugni. Iannuzzi, dopo averlo raggiunto alle spalle, avrebbe sferrato tre coltellate. Luca Sciarrillo e Nico Iannuzzi sono ristretti nel carcere di Bellizzi Irpino con l'accusa di omicidio. Daniele Sciarrillo è ristretto ai domiciliari per detenzione di sostanze stupefacenti e indagato a piede libero in concorso nell'omicidio. Tutti e tre sono difesi dall'avvocato Gaetano Aufiero. 

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