Nella giornata di oggi è stata emessa la sentenza a carico dell'imputata nel processo che vede vittima Alessia, giovane transgender di Altavilla.  La vicina di casa di Alessia è accusata di diffamazione e stalking aggravato dall'utilizzo di strumenti telematici.

La donna è stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Una pena che non soddisfa a pieno la giovane vittima:

“Ritengo questa sentenza un risarcimento minimo per ciò che mi è stato fatto ma, almeno, rappresenta un inizio – afferma Alessia, dopo aver appreso la sentenza emessa dal giudice Fabrizio Ciccone – quasi tre anni di reclusione non possono essere sufficienti a ripagare il dolore che questa persona mi ha fatto ma, certamente, mi spingono a continuare a credere nella giustizia. Speravo in una pena più severa ma, senza ombra di dubbio, l’importante è che questa donna paghi. Sono già contenta del fatto che, questa sera, potrò dormire sonni tranquilli senza temere altre violenze da parte sua”.

Vittima di transfobia, così è cominciato l'incubo di Alessia

L'incubo di Alessia, la transgender 18enne di Altavilla Irpina, ha toccato i cuori di tutto il Paese. La giovane balzò agli onori della cronaca a causa dei reiterati e sempre più violenti attacchi omotransfobici - subiti sui social - da parte della vicina di casa 53enne, Margherita Marino.  Successivamente a una violenta lite con i familiari della ragazza, anche Nicolò De Devitiis de Le Iene - accompagnato da Vladimir Luxuria – incontrò questa donna per cercare di comprendere i motivi del suo folle accanimento e tentare, per quanto possibile, di risolvere la situazione. Purtroppo, però, così non è stato e l’attività persecutoria continua tuttora.  Adesso, l'unica speranza di Alessia, è riuscire a trovare giustizia nell'aula di Tribunale.