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Cronaca

Nuovo Clan Partenio, chiesto il processo per Damiano Genovese

L'ex consigliere comunale con la Lega è accusato di ricettazione e detenzione di pistola abusiva e di relativo munizionamento

Prosegue senza sosta l'inchiesta relativa al Nuovo Clan Partenio. Nella fattispecie, l'antimafia di Napoli chiedeva il processo per Damiano Genovese, ex consigliere comunale con la Lega accusato di ricettazione e detenzione di pistola abusiva e di relativo munizionamento. 

La richiesta in auge veniva avanzata dai sostituti procuratori Anna Frasca e Luigi Landolfi. La data fatidica dovrebbe essere nel mese di gennaio e, in quell'occasione, il Gup dovrà decidere se mandare a processo Damiano Genovese.

Il figlio del Boss detenuto in regime di 41 bis, ricordiamolo, è difeso dagli avvocati Gerardo Santamaria e Claudio Mauriello.

L'arresto di Damiano Genovese

Il 23 settembre scorso, i Carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avellino, hanno proceduto ad eseguire numerosi controlli e perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti del posto. 

Nel corso dell'attività, presso l’abitazione di Damiano Genovese, (ritenuto vicino al clan Partenio di Avellino), i Carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro una pistola semiautomatica calibro 7.65, completa di caricatore con 8 cartucce, pronta all’uso. L’arma era custodita all’interno dell’armadio della sua camera da letto. L’attività di polizia giudiziaria ha permesso altresì di rinvenire anche altre cartucce dello stesso calibro, occultate in un calzino. Dall’interrogazione alla Banca Dati Forze di Polizia, la citata pistola è risultata essere stata asportata nel corso di un furto in un’abitazione di Avellino (unitamente ad altre armi), perpetrato nel 2015.

Alla luce delle risultanze emerse, Damiano Genovese, 36 anni, veniva tratto in arresto per detenzione illegale di arma clandestina (provento di furto) e relativo munizionamento, nonché per ricettazione aggravata e, dopo le formalità di rito, tradotto nella Casa Circondariale di Bellizzi Irpino (AV), a disposizione della Procura della Repubblica di Avellino. Sia l’arma che le munizioni sono state sottoposte a sequestro. Tre giorno dopo l'arresto, Genovese veniva tradotto presso il proprio domicilio; dove si trova attualmente in regime di detenzione domiciliare. 

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