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Cronaca

Moscati, è stretta sui sanitari "No-vax"

Si stringe il cerchio intorno ai medici “No-vax” del Moscati. Sono state inviate, infatti, le lettere di richiamo

Si stringe il cerchio intorno ai medici “No-vax” del Moscati. Sono state inviate, infatti, le lettere di richiamo. Stiamo parlando di medici, infermieri e operatori sociosanitari in servizio presso la struttura di Contrada Amoretta.

Adesso, i medici, avranno a disposizione cinque giorni per mettersi in regola o, in alternativa, dimostrare validi motivi per giustificare il mancato vaccino. Successivamente, la palla passerà alla direzione strategica dell'ospedale di Avellino, che dovrà valutare eventuali sospensioni o cambio d'incarico. 

Una scelta obbligata, assolutamente indiscutibile 

In questo particolare momento storico per il nostro paese e anche per l’Irpinia, è doveroso vaccinarsi. Un gesto semplice ma il solo in grado di mettere in sicurezza la maggior parte delle persone. La scelta medici, infermieri e operatori sociosanitari  è senza ombra di dubbio scellerata e profondamente lontana da quelli che dovrebbero essere i principi su cui si basa la vita di un medico. Ovviamente – ancora – appare difficile che gli irriducibili No-Vax possano tornare sui loro passi e decidere di vaccinarsi. Anzi, in un certo senso, cambiare idea adesso – dopo tutto il putiferio scatenato – non farebbe altro che marcare a fuoco il termine INCOERENZA sulla fronte dei protagonisti. Infine, appare anche superfluo sottolineare che, per un medico, la scelta di vaccinarsi non dovrebbe essere dettata dal timore di perdere il posto di lavoro; piuttosto dalla profonda consapevolezza che la medicina è l'unica strada per la salvezza (oltre che lo scopo di tutta una vita). 

Il principio indiscutibile su cui si basa tutta la vita di un medico consiste (sempre e comunque) nel tutelare la salute pubblica e soprattutto seguire i protocolli. Non è certamente questa la maniera di dissentire.

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