rotate-mobile
Cronaca Atripalda

Atripalda piange Pellegrino, l'animatore della Via Crucis

Con gli anni ci hanno pensato il figlio Enrico e poi il nipote Pellegrino a continuare la tradizione. Un uomo semplice dai grandi valori e fortemente legato alla famiglia e alle tradizioni

Pellegrino Giovino ad Atripalda era un'istituzione. La sua famiglia è legata a doppio filo alla rappresentazione della via Crucis visto che dal 1850 si è occupata della manifestazione religiosa. Iniziò il papà Achille che ben prestò lasciò il testimone al figlio Pellegrino.

Purtroppo questa notte Pellegrino è morto nella sua casa di via Serino. È stato l'animatore del venerdì Santo per oltre trent'anni e svolgeva il ruolo di incappucciato. Con gli anni ci hanno pensato il figlio Enrico e poi il nipote Pellegrino a continuare la tradizione. Un uomo semplice dai grandi valori e fortemente legato alla famiglia, alle tradizioni, e alla città di Atripalda. Una persona che ha vissuto, trascinato e poi consegnato nelle mani della Proloco atripaldese una delle più antiche tradizioni della cittadina del sabato. Raffaele La Sala, ex sindaco della città, proprio in un incontro avvenuto qualche mese fa disse: “Quando si vuole raccontare la via crucis ad Atripalda bisogna parlare di una storia di fede e antropologia che si è rinnovata nel corso degli anni mantenendo sempre il suo legame con la quotidianità. Per il venerdì santo ad Atripalda ci sono state più storie, una di queste è legata alla famiglia Giovino. La storia dei questa famiglia è un racconto di fede che è iniziato con una sorta di pubblico ringraziamento per grazia ricevuta e che attraverso la memoria di Pellegrino Giovino, il nonno dell’attuale Pellegrino che interpreta la parte del Cristo, stiamo cercando di ricostruire". 

Giovino era conosciuto e voluto bene da tutti. Domenica alle 16 e 30 è previsto l’ultimo saluto nella chiesa madre di Sant’Ippolisto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Atripalda piange Pellegrino, l'animatore della Via Crucis

AvellinoToday è in caricamento