Morte Giulio Rafaniello: respinta archiviazione, ci saranno nuove indagini
“Giulietto o’ Biondo” era molto conosciuto in città e ben voluto negli ambienti della Curva Sud per la sua lunga militanza sui gradoni del Partenio
Il Giudice per le Indagini Preliminari, Marcello Rotondi, ha respinto la richiesta di archiviazione per la morte di Giulio Rafaniello. L'uomo conosciuto come "Giulietto o’ Biondo", nel 2017, fu stroncato da un malore che si è rivelato fatale. Giulio era molto conosciuto in città e ben voluto negli ambienti della Curva Sud, per la sua lunga militanza sui gradoni del Partenio. Il giudice, letti gli atti del procedimento penale ed esaminata la (seconda) richiesta del p.m. di archiviazione del procedimento, ha rilevato che la richiesta di archiviazione si fonda sull'assenza di elementi in grado di chiarire se la vittima si fosse recata presso la ditta dove lavorava. Ascoltate anche le dichiarazioni rese dalla moglie di Giulio, il Gip ha scelto di proseguire con le indagini.
Cosa ha causato la morte di Giulio?
Stando a quanto si apprende da fonti investigative, Giulio - sebbene in "malattia" - si era recato al lavoro presso la ditta dove era impiegato. Sopraggiunto un malore, veniva soccorso sul luogo e lo stesso datore di lavoro informava la moglie dell'accaduto; invitandola a non denunciare i fatti. Adesso, molto probabilmente, occorrerà nominare un consulente nonché l'escussione delle persone informate sui fatti. L'obiettivo degli inquirenti è comprendere la sussistenza di un nesso causale tra il lavoro svolto da Rafaniello Giulio durante il periodo di malattia e il decesso. Ovvero, verificare se detto lavoro possa aver contribuito, anche in maniera indiretta e remota, alla morte di “Giulietto o’ Biondo”.