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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Minacce ad Alfonso Gnerre, colpo di scena: annullamento senza rinvio per Massimo Evangelista

Una motivazione dovuta al fatto che Gnerre, nel momento in cui ammesso di aver inscenato il suo rapimento, ha commesso un reato e si trovava senza avvocato

Minacce a un testimone contro il Nuovo Clan Partenio, colpo di scena clamoroso: Gnerre Alfonso, nel momento in cui è stato rintracciato e sentito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, ammetteva di aver inscenato il suo rapimento, commettendo - di fatto - due reati: simulazione di reato e porto e detenzione di munizioni. In quel momento, Gnerre era senza avvocato e non poteva essere ascoltato dai carabinieri; dunque, andava sospesa la sua audizione.

Tutte le sue dichiarazioni, quindi, risultano non utilizzabili. Queste motivazioni sono state sollevate dall’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di fiducia di Massimo Evangelista. In un primo momento il Tribunale del Riesame aveva rigettato la richiesta del legale ma - invece - in data odierna, la Cassazione ha annullato senza rinvio e ha ordinato la revoca della misura cautelare di Massimo Evangelista.    

Scomparso da un anno, fuggiva dal Nuovo Clan Partenio

Per quasi un anno, a Santa Paolina, si erano completamente perse le tracce di Alfonso Gnerre, fuggito volontariamente perché vittima di usura. Nello scorso luglio, la Procura Distrettuale antimafia lo ha ascoltato e, in seguito alla sua testimonianza, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di due avellinesi indagati per “intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso”: Renato Freda, difeso dall’avvocato Patrizio Dello Russo, e Massimo Evangelista, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero.

Risultano acquisiti gravi indizi di colpevolezza a carico dei due soggetti, ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio”, che in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale in cui si trova tuttora il processo contro quella stessa associazione criminale, avevano avvicinato Gnerre, teste/vittima di usura, minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati.

Le indagini, avviate dopo la scomparsa del testimone, hanno permesso di rintracciarlo e appurare il reale motivo del suo allontanamento, consentendo, quindi, attraverso accertamenti e svariate attività, l’identificazione degli indagati, nonché al testimone di partecipare regolarmente al processo contro il clan.

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