Maxi truffa da 10mln di euro, anche gli altri indagati hanno risposto al Gip
Le indagini hanno consentito di individuare l'organizzazione criminale che, attraverso una rete di imprese "cartiere", tutte operanti nel polo conciario solofrano, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di aziende realmente operanti
Operazione "Leather Bags" - sono comparsi stamattina in carcere davanti al Gip dott. Fabrizio Ciccone altri sei indagati. Anche quest'ultimi hanno scelto di rispondere alle domande del magistrato. I legali Generoso Pagliarulo, Domenico Iomazzo, Valentina Musto, Vincenzo Dino Iasuozzi, Ennio Napolillo e Viviano Nobile hanno chiesto l'attenuazione delle misure per i loro assistiti. Ormai, manca solo 'interrogatorio di garanzia di De Stefano Francesco Pio, originario di Solofra (AV) e difeso di fiducia avvocato Raffaele Tecce. L'interrogatorio con il Gip avrà luogo domani. Intanto il Gip ha già accolto le prime istanze di attenuazione delle misure per coloro che furono sottoposti ieri agli interrogatori di garanzia. Attianese Luca è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Fiorillo Giuseppe obbligo di dimora, mentre per Trombetta Anna Maria sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Emesse fatture per operazioni inesistenti nei confronti di aziende realmente operanti
Le indagini, condotte dal Reparto di Solofra su delega del dottor Vincenzo Russo, Sostituto Procuratore presso la Procura di Avellino, hanno consentito di individuare l'organizzazione criminale che, attraverso una rete di imprese "cartiere", tutte operanti nel polo conciario solofrano, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di aziende realmente operanti. Agli arresti sono finiti De Stefano Francesco Pio, Cortopassi Marco, Trombetta Anna Maria, difesi di fiducia dall'Avv. Domenico Iommazzo del Foro di Avellino. Ma anche Attianese Luca, De Donato Gerardo, De Stefano Antonio, De Vivo Francesco, Fiorillo Giuseppe, Honcu Robert Nicolae, Orvieto Vincenzo (classe '95), Sellitti Ernesta, Orvieto Vincenzo (classe '96). Gli inquirenti, attraverso indagini bancarie, hanno individuato i flussi finanziari relativi a ingenti somme di denaro per oltre 10 milioni di euro, oggetto di sequestro finalizzato alla confisca. quale diretto e/o per equivalente profitto dei reati di riciclaggio ed autoriciclaggio, che transitavano sui conti correnti per essere poi prelevate in contanti, mediante operazioni agli sportelli ed agli ATM, dagli stessi soggetti che risultavano essere legali rappresentanti/titolari delle aziende fantasma. L'operazione rappresenta un altro duro colpo inferto alle organizzazioni criminali dalla Guardia di Finanza irpina.