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Cronaca Pietrastornina

Giallo di Pietrastornina, gli inquirenti escludono la pista della morte violenta

Le ipotesi più accreditate sono quelle dell’intossicazione da monossido di carbonio e la pista del suicidio

Sono giunte le prime ipotesi sul dramma avvenuto nella serata di ieri a Pietrastornina, al civico 39 di via Ottorino Rizzo; dove sono stati trovati i cadaveri di Virginia Petrone, 72 anni, di Napoli, il cui corpo era al primo piano dell'abitazione. Al piano di sopra, in camera da letto, c'era invece il cadavere del 44enne Marco Spampinato.

Gli amici dell'uomo hanno dato l'allarme

La macabra scoperta è stata effettuata dai carabinieri della stazione locale guidati dal maresciallo Orlando. A dare l’allarme sono stati gli amici di Marco, che non avevano più avuto sue notizie. L’auto di Luigi Iglio, Pm presso il tribunale di Avellino, è giunta verso le 20,30, così come quella del comandante della compagnia di Avellino, Niccolò Pirronti, seguito dagli uomini del nucleo investigativo del capitano Quintino Russo. Sono stati proprio loro a eseguire i primi rilievi e interdire la zona in attesa del medico legale. Il medico legale, Elena Piciocchi, è giunto sul luogo della tragedia intorno alle 21 e 30, eseguendo l'esame esterno sui cadaveri. L'autopsia è stata disposta per inizio settimana.

Le ipotesi

Al momento si esclude la pista della morte violenta. Le ipotesi più accreditate sono quelle dell’intossicazione da monossido di carbonio e la pista del suicidio, probabilmente mediante l'ingerimento di qualche sostanza velenosa.  
Poco dopo le 22.30 sono state contattate le onoranze funebri per trasportare i due corpi all'obitorio dell'ospedale Moscati di Avellino. Dove saranno sottoposti a tutti gli esami di rito.
 

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