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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La giornata nera per Luca Abete: schiaffeggiato e condannato in Tribunale

Il primo episodio a Napoli per un servizio sui parcheggiatori abusivi, l'altro per una denuncia per diffamazione

La giornata nera per l’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete. Subisce l’ennesima aggressione a Napoli per un servizio sui parcheggiatori abusivi. Abete è stato raggiunto da uno schiaffo, documentato dai passanti e ripubblicato dallo stesso Abete sulla sua pagina facebook. "Mio figlio fa l'università", dice l'uomo - un parcheggiatore abusivo - prima di assestare lo schiaffo. "Continueremo a rischiare grosso, ma non smetteremo mai di provare a cambiare le cose", scrive Abete. Ma un’altra notizia non piacevole vede al centro l’inviato di Striscia. Il Tribunale di Avellino, infatti  lo ha condannato per le offese su Facebook indirizzate al direttore editoriale di Ondanews Rocco Colombo.

Il giudice monocratico del Tribunale di Avellino Sonia Matarazzo, infatti, ha condannato Luca Abete per il reato previsto dall’art. 595, terzo comma del codice di procedura penale, che punisce “chi arreca offesa a mezzo stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità”.

Per effetto di tale sentenza, l’inviato di “Striscia la notizia” è stato condannato al pagamento della multa di 2.000 euro, oltre al pagamento delle spese processuali.

 “La pronuncia – si legge nella motivazione della sentenza – è prova della sussistenza  del nesso di causalità tra la condotta criminosa accertata e i danni patiti dalla parte civile nella persona del giornalista Rocco Colombo al quale l’Abete dovrà risarcire, a norma dell’art. 538 del codice di procedura penale, danni da liquidarsi in separato giudizio civile”.

I fatti si riferiscono al 10 Febbraio del 2012:  la troupe di “Striscia la notizia” si recò presso il centro ippico di proprietà di Antonio Marmo dell’Agriturismo “Erbanito”  di San Rufo, rappresentando presunte irregolarità commesse dal titolare, relativamente al rilascio di patentini equestri.  Nell’occasione si registrò un’aggressione di Antonio Marmo alla troupe di “Striscia”.

Il servizio su Canale 5 ebbe un grande risalto mediatico e il titolare del centro ippico di San Rufo, al fine di poter dare la sua versione dei fatti, si recò presso la redazione di Ondanews chiedendo di poter essere intervistato.  Nel corso dell’intervista Antonio Marmo aveva intanto dichiarato le sue scuse per la reazione violenta  sfociata nell’aggressione alla troupe di Canale 5, determinata dal fatto, secondo la sua versione,  che si era sentito ingannato  dal modo in cui l’emittente aveva realizzato il servizio.

Ad Abete, evidentemente, l’intervista non era piaciuta in quanto sulla sua Pagina Facebook definiva il giornalista Rocco Colombo “patetico e fazioso”, nonché “mancante di professionalità”.

Sulla sua stessa pagina, il giorno seguente, l’intervistatore di “Striscia” rincarava la dose , commentando “nella sua penna scorre saliva, invece che inchiostro”.

In sede processuale Abete ha esposto la sua versione, spiegando che il suo non era stato un “giudizio offensivo” ma soltanto “un’analisi corretta di una modalità oggettivamente poco professionale” ma il Tribunale lo ha ritenuto  colpevole del reato di diffamazione per aver scritto e diffuso parole gravemente infamanti, inutilmente umilianti della professionalità del giornalista Colombo e, in quanto dileggianti, certamente esorbitanti  il limite della continenza”.

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