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Cronaca Mercogliano

I sette liquori dei monaci benedettini: elisir di lunga vita

Bottiglie pregiate, secondo un’antica leggenda una goccia di smeraldo sgorgava da una delle colonne del Tempio di Cibele, proprio lì dove intorno al 1100 sorse l’Abbazia

I liquori dei monaci benedettini di Montevergine. Il più rinomato è l’Anthémis. Secondo un’antica leggenda una goccia di smeraldo sgorgava da una delle colonne del Tempio di Cibele, proprio lì dove intorno al 1100 sorse l’Abbazia. Accadeva che un giovane pastore irpino raccogliesse queste gocce per portarle a coloro che erano tristi e sfiduciati. Negli anni a seguire i monaci del’ordine di S. Benedetto notarono che lo stillare era opera di alcune erbe cresciute al sommo della colonna. Studiata la loro composizione riuscirono a riprodurre la leggendaria goccia di smeraldo e la chiamarono Anthémis. Grazie a queste piante profumate e curative e alla sapiente manipolazione degli zuccheri che i Monaci Benedettini danno vita ai liquori della tradizione.

Sette sono le bottiglie pregiate:

Anthémis
Da un piccolo fiore profumato che si trova sulla sommità del monte Partenio, secondo l’antica tradizione monastica, nasce l’Anthémis, un liquore dal gusto forte e delicato. 

Partenio
In onore della montagna su cui viene prodotto. È lì che vengono raccolte le erbe profumate che ne determinano il celebre gusto soave e corposo.

Romito

Su di una cima del monte Partenio denominata Romito nasce un’erba dal colore giallo oro, l’ingrediente prezioso che caratterizza questo liquore con percezioni dolci e delicate.

Verginiano  

In onore dei monaci benedettini della Congregazione Verginiana, il liquore possiede le medesime caratteristiche dell’acqua sorgiva del monte Partenio: limpida, trasparente e profumata di erbe aromatiche. 

Amaro Benedettino

Dal gusto forte e corposo, l’amaro Benedettino è il risultato di una mistura di erbe e aromi naturali che conferiscono alla bevanda un sapore pieno e pastoso, ma allo stesso tempo armonico e gradevole. 

Anisetta

Dal gusto forte e delicato, l’Anisetta dei Padri Benedettini racchiude l’antica tradizione delle distillerie monastiche sia italiane che francesi.

Brandy

Nasce come distillato di uve irpine e, secondo un’antica tradizione, viene invecchiato in botti di legno, dove si aggiungono particolari aromi che ne ammorbidiscono il forte sapore.

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