La figlia che passa tutto il giorno allo specchio e spende tutti i soldi in cure di bellezza sebbene sia solo ventenne non ha più diritto ad essere mantenuta dal proprio genitore divorziato dalla madre. Questa la vicenda decisa l’altro giorno dalla Corte d’Appello di Napoli sezione civile che ha dato ragione a un bancario 59 enne avellinese rappresentato dallo studio degli avvocati di Salvia; l’uomo dalla separazione con la propria moglie era stato costretto a pagare un cospicuo assegno di mantenimento nei confronti della propria figlia e della di lei madre. In primo grado dinanzi al Tribunale di Avellino la richiesta del bancario di revocare il mantenimento alla moglie divorziata era stata già accolta ma non quella diretta ad eliminarlo anche nei confronti della figlia sebbene l’uomo avesse fornito ogni evidenza che provasse la dedizione della figlia solo alle cure estetiche e non allo studio. L’altro giorno l’epilogo con l’accoglimento dell’appello per l’eliminazione del mantenimento anche alla figlia e l’importante principio pronunciato. La Corte sezione famiglia e persone ha quindi affermato che la figlia che si dedica tutto il giorno "alla sola cura del corpo non facendone tra l’altro una professione dimostra che il proprio progetto di conseguire un titolo universitario sia solo fittizio e giustificato dall’unico intento di conseguire una rendita parassitaria dal genitore".