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Cronaca

Il pizzaiolo Antonio Guida (Verdebasilico) sceglie di restare chiuso: "Non metto a rischio la salute per una trovata commerciale"

Sono molte le attività che hanno scelto di andare contro il Dpcm e aderire alla protesta partita dai social con gli hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna; ma non Antonio Guida: "Sotto l’aspetto economico, purtroppo, non riusciremo più a riprenderci, ma io scelgo di restare chiuso"

Sono molte le attività che hanno scelto di andare contro il Dpcm e aderire alla protesta partita dai social con gli hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna.

Venerdì, 15 gennaio, ristoratori, bar e pizzerie di tutta Italia terranno aperti i locali a pranzo e a cena a prescindere dalla fascia di rischio in cui è collocata la propria regione.

I clienti avranno l’opportunità di sedersi ai tavoli - senza consumare - e aderendo, quindi, con la categoria allo stremo attraverso la pubblicazione di un selfie sui principali social network, taggando il locale e utilizzando gli hashtag #nonspengopiùlamiainsegna e #ioapro.

Ad Avellino, però, c’è anche chi, nonostante le difficoltà economiche, ritiene questa iniziativa un rischio non soltanto per la propria salute, ma anche per quella della propria clientela. Stiamo parlando, ad esempio, della nota pizzeria “Verdebasilico”.

“Adesso non è nulla più di un gesto velleitario e pericoloso”

Antonio Guida, titolare dell’attività, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai nostri microfoni:

“Ritengo la scelta di tenere forzatamente l’attività aperta profondamente sbagliata. Tutti, ormai, sanno che la nostra categoria è in ginocchio. Lo Stato c’ha abbandonato da tempo e i ristori giunti fino a questo momento non hanno coperto minimamente le mostruose perdite che abbiamo registrato. Nonostante questo, preferisco avere problemi economici piuttosto che mettere a rischio la salute del mio staff e della clientela. Penso che, in questo caso, dobbiamo fare tutti una scelta di responsabilità. In Italia, fino a questo momento, ci sono stati 80mila morti. Se qualcosa andava fatto, questo sarebbe dovuto accadere a marzo. Adesso non è nulla più di un gesto velleitario e pericoloso”.

“E se, con questa apertura, portiamo ulteriori contagi?”

“Ho saputo che oltre 100mila ristoranti hanno aderito all’iniziativa ma, a mio avviso, è stata molto più opportuna la decisione di occupare la Napoli-Roma. E se, con questa apertura, portiamo ulteriori contagi? Io sono assolutamente consapevole del fatto che la maggior parte dei ristoratori ha rispettato pienamente le misure contro la diffusione del contagio e, nonostante questo, i problemi non sono mancati. Sotto l’aspetto economico, purtroppo, non riusciremo più a riprenderci, ma io scelgo di restare chiuso. Ho una bambina a casa e non voglio mettere a rischio la mia famiglia per quello che ritengo soltanto una scelta commerciale”.

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