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Cronaca

Ciriaco De Mita chiese un favore al giudice accusato di corruzione

La Procura della Repubblica di Avellino ha richiesto gli atti ai colleghi di Napoli

Ciriaco De Mita è stato coinvolto nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli sulle relazioni del giudice Mario Pagano. Il magistrato di Roccapiemonte (Sa) è agli arresti domiciliari dallo scorso dicembre, quando fu accusato di corruzione per fatti risalenti ai tempi in cui era magistrato a Salerno. Ciriaco De Mita, al momento, non risulta indagato, ma la Procura della Repubblica di Avellino ha richiesto gli atti ai colleghi di Napoli per approfondire l'intercettazione telefonica avvenuta il 20 febbraio 2016 tra lo stesso De Mita e Pagano.

La conversazione tra i due è stata resa nota dal Corriere della Sera:
De Mita : «Mi devi fare una cortesia».
Pagano : «Sì».
De Mita : «Puoi ricevere un mio amico che ti deve chiedere una cortesia semplice?».
Pagano : «Sì, come no?».
De Mita : «Quando può venire da te?».
Pagano : «Mi raggiungerebbe a Roccapiemonte?».
De Mita : «Sì».
Pagano : «Va bene anche nella mattinata di domani a mezzogiorno, mi può raggiungere a casa».
De Mita : «Si chiama G. B., la faccia non è molto raccomandabile ma te lo garantisco io».

Successivamente, lo stesso giudice, fratello del primo cittadino di Roccapiemonte dal 2002 al 2007, Carmine Pagano, si sarebbe lamentato telefonicamente con altre persone della rottura politica del fratello con De Mita. Una situazione che, a suo dire, avrebbe compromesso la sua elezione al Consiglio regionale con la conseguente perdita delle possibilità di ricevere cospicui finanziamenti da devolvere alle sue attività private. Questo è quanto si evince dalle intercettazioni pubblicate dal Corriere della Sera. Si attendono sviluppi in merito.

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