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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Indebita percezione del reddito di cittadinanza, il boss assolto "per un cavillo"

La domanda di ammissione al contributo da parte del settantenne era stata presentata il 6 marzo 2019

In data odierna, Gaetano Stabile, 73enne napoletano accusato di aver intascato indebitamente del reddito di cittadinanza, da anni trasferito ad Avellino, difeso dall’avvocato Carmine Ruggiero, è stato prosciolto dal Gup del Tribunale di Avellino, Marcello Rotondi, con la formula “il fatto non sussiste” per un particolare messo in evidenza dalla difesa. La domanda di ammissione al contributo da parte di Gaetano Stabile era stata presentata il 6 marzo 2019, ma stando alla pubblica accusa era stato omesso di riportare l'ultima condanna per reati di associazione mafiosa rimediati (nel giugno 2011). Motivo di revoca e di inammissibilità della domanda.

L'assoluzione per un "cavillo"

L'avvocato Ruggiero ha però messo in evidenza che la vera e propria stretta, anche dal punto di vista normativo alla impossibilità per i condannati per mafia di accedere al beneficio era scattata solo con le modifiche apportate il 28 marzo e pubblicate a fine marzo del 2019. Motivo per cui dunque al momento della sottoscrizione della domanda, Gaetano Stabile. era nella piena facoltà di fare domanda. Ora si attende la motivazione della sentenza di non luogo a procedere emessa dal Tribunale di Avellino.

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