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Cronaca Centro / Corso Europa

L'uso dell'auto blu dell'Alto Calore mette nei guai il presidente De Stefano

Dopo più di un anno di indagini, la magistratura irpina avrebbe inviato un avviso di garanzia a corredo di un avviso di chiusura delle indagini preliminari al Presidente dell'Alto Calore Servizi. De Stefano annuncia: "Avrò finalmente l'opportunità di fornire alla stessa Autorità tutti gli elementi necessari per chiarire ogni aspetto della vicenda"

Il caso esplose con tutta la sua veemenza tra fine luglio e inizio agosto 2014. Dopo più di un anno di indagini, la magistratura irpina avrebbe inviato un avviso di garanzia a corredo di un avviso di chiusura delle indagini preliminari al Presidente dell’Alto Calore Servizi, Lello De Stefano. Tra i capi di imputazione che verrebbero contestati a De Stefano, ci sarebbe quello di peculato, in ragione del fatto che il Presidente avrebbe utilizzato forza lavoro dell’Ente (gli autisti) per fini personali. Sullo sfondo, anche l’ipotesi di truffa. La Procura, infatti, contesterebbe al Presidente Alto Calore di aver ottenuto rimborsi dall’azienda per cui lavora, Telecom, in ragione di alcune trasferte che, invece, avrebbe compiuto con vetture Acs.

A far scoperchiare la pentola ci pensò Gianluca Festa, consigliere comunale ieri ed oggi anche provinciale. Non fu tenero il sorridente Festa con De Stefano, tanto che tra i due si aprì anche una querelle giudiziaria per diffamazione da una parte, per calunnia dall'altra. 

L'accusa di Festa che ha poi insospettito gli inquirenti era tutta supportata da documenti cartacei che rese anche alla stampa.

Emergerebbe una gestione allegra della vettura presidenziale, che ogni giorno lavorativo farebbe, come testimonierebbero i report Telepass, la spola tra Avellino ovest e Napoli est, almeno quattro volte. Le ragioni di tale anomalie sarebbero da ricercare, stando alla tesi di Festa, nel fatto che De Stefano continua ad esercitare legittimamente la propria professione proprio a Napoli. In giorni particolari, però, la stessa vettura avrebbe compiuto 244 chilometri sulla tratta Avellino Napoli, 266 chilometri sulla tratta Salerno Avellino, sino ai 606 chilometri tra Avellino e Napoli del 25 giugno 2014. Quindi una serie di multe tutte scaricate sull’Ente, tra cui ben quattro infrazioni della Ztl a Roma nello stesso giorno con relativo rimborso protocollato per una cifra complessiva di 400 euro.  Per finire, un paio di trasferte in hotel quattro stelle, una a Riva del Garda l’altra a Roma, con un extra di 50 euro per il taxi, ed un’infinità di richieste di rimborso per scontrini da 80 centesimi sino a due euro, quasi sempre presso lo stesso bar di corso Europa.

Pronta la replica del presidente De Stefano: "con riferimento alle notizie giornalistiche apparse in data odierna,  la comunicazione dell’Autorità Giudiziaria si riferisce ad una vecchia storia risalente a più di un anno fa sulla quale, come dichiarato da tempo, avrà finalmente l’opportunità di fornire alla stessa Autorità tutti gli elementi necessari per chiarire ogni aspetto della vicenda. Il Presidente ribadisce altresì la piena fiducia nell’operato della magistratura teso alla reale ricostruzione dei fatti".

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