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Cronaca

Inchiesta clan Sangermano, Salvatore Cava voleva uccidere i fratelli Galdieri

Dalle parole del pentito Aniello Acunzo, ex guardaspalle di Biagio Cava, vengono ricostruiti i rapporti tra i clan del nolano, quello di Quindici e l’asse con i Galdieri

Nella giornata di ieri vi abbiamo raccontato l’inchiesta della Dia che ha decapitato il Clan Sangermamo e condotto a 25 arresti. L‘associazione camorristica era fortemente radicata anche in Irpinia con il caso delle mozzarelle "imposte" a due ristoranti di Monteforte. Poi, ancora, le dinamiche, venutesi a modificare, con i Cava, attraverso la ricostruzione del pentito Aniello Acunzo, ex guardaspalle di Biagio Cava. Negli ultimi anni l’asse con i Galdieri che avrebbe favorito gli affari illeciti di entrambi i clan. Un’alleanza che, però, stando a quanto emerso dalle indagini, era sul punto di rompersi.  Acunzo Aniello, infatti, ha dichiarato agli inquirenti che, dopo l'arresto di Biagio Cava, i fratelli Galdieri cercarono di mantenere i rapporti con la famiglia Cava, in modo particolare con Salvatore. Quest’ultimo, dopo l'arresto del padre, era diventato il capo del gruppo. Nel Natale del 2007 Pasquale Galdieri venne con Beniamino Pagano a Pago Vallo Lauro e consegnò la somma di cinque mila euro e una bottiglia di champagne a Cava Salvatore come augurio.

I Galdieri si allontanarono dal gruppo e si avvicinarono ad Agostino Sangermano

Nei mesi successivi i Galdieri si allontanarono dal gruppo e si avvicinarono ad Agostino Sangermano di Livardi. Questa cosa non piacque a Salvatore Cava. Infatti, questi decise di eliminare i fratelli Galdieri, perché erano diventati poco affidabili. L’agguato sarebbe dovuto avvenire nel 2008, poco prima dell'emissione dell'ordinanza cautelare nei confronti degli esponenti del clan Cava. Gli affiliati vennero a sapere che i fratelli Galdieri si erano incontrati in un ristorante di Marzano di Nola, sito nei pressi del campo sportivo, con Agostino Sangermano e Paolo Nappi. In quella circostanza Cava Salvatore disse ad Aniello Acunzo, a Galeotalanza Florio e Raffaele Caliendo di andare sul posto con le armi per tentare di uccidere i fratelli Galdieri. Il gruppo di fuoco attese per oltre un'ora il passaggio dei Galdieri lungo la strada, ma questi non passarono, per cui rinunciarono. Cava Salvatore decise di fare tale omicidio in quanto i fratelli Galdieri erano diventati inaffidabili, anzi pericolosi, perchè erano diventati autonomi e si erano legati al Sangermano per poter compiere, in maniera indipendente, reati nella zona di Avellino.

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