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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cervinara

Importavano carichi di alcol, sigarette e droga: in manette una donna originaria dell'Irpinia

La donna irpina è implicata nella vicenda delle frodi doganali

Importavano carichi di alcol, sigarette e droga: nove arresti. Coinvolta anche una donna, di origini avellinesi ma residente da tempo a Lecce. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Brindisi, su ordinanze emesse dal giudice delle indagini preliminari, al termine di una indagine su un traffico di alcolici, sigarette e droga.

Tutto ha avuto inizio con la scoperta, nel corso dei controlli nel porto di Brindisi, di una attività di contrabbando di tabacchi lavorati esteri ed alcool provenienti da Olanda, Lituania e Polonia, merce celata sotto carichi di copertura, e protetta da falsa documentazione.

La donna irpina è implicata nella vicenda delle frodi doganali.

Nel corso degli accertamenti effettuati, le fiamme gialle hanno individuato i componenti di un ulteriore sodalizio criminale particolarmente attivo nel traffico di sostanze stupefacenti e dedito all’organizzazione di diversi viaggi, tra l’Albania e l’Italia, finalizzati al trasporto di sostanza stupefacente da destinare al mercato interno. Durante le indagini su questo traffico, gli investigatori hanno incrociato la rotta di forniture di marijuana tra l'Albania e le coste brindisine, giungendo all'intercettazione di uno sbarco a Lendinuso il 15 dicembre del 2016, che fruttò il sequestro di 480 chili di sostanza stupefacente, di un motoscafo e di un'auto, dopo un inseguimento in mare in cui un finanziere rimase ferito.

Le metodologie utilizzate dal gruppo criminale coinvolto nel reato di contrabbando in genere sono consistite sia nella dispersione del carico originario (Tabacchi lavorati esteri o alcool) che nella sostituzione dello stesso con un carico di copertura di scarso valore  come una lavatrice, cavi per la ricarica dei cellulari, un motore per cancelli automatici e altro. Il disegno criminoso prevedeva l’uscita verso l’Albania della merce di scarso valore, la quale era accompagnata da atti pubblici artatamente modificati e da dichiarazioni mendaci strumentali a svincolare le somme versate quale garanzia per i dazi doganali, l’Iva, le accise ed ogni altro onere previsto, all’atto dell’ingresso dell’originaria merce sensibile.

L’irpina è ritenuta responsabile di aver compiuto atti di contrabbando di tabacchi lavorati esteri (13.500 kg di sigarette) che hanno introdotto nel territorio dello Stato italiano e nello spazio doganale europeo.

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