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Cronaca

Giovane arrestato per furto nel supermercato Pam: aveva rubato 250 euro di alimenti

Questa mattina udienza di convalida e contestuale giudizio direttissimo per un ragazzo rumeno difeso dall'avvocato Claudio Frongillo

Agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Avellino hanno tratto in arresto un 25enne di origine rumena, in flagranza del reato di furto all’interno di un supermercato della città. Il giovane, dopo aver asportato dagli scaffali un cospicuo quantitativo di generi alimentari, per un valore di oltre 250 euro ed averli riposti in un carrello, aveva tentato di guadagnare l’uscita eludendo le casse, senza però tener conto del sistema di videosorveglianza e del sistema antitaccheggio acustico. Prontamente è stato bloccato all’interno della struttura commerciale dal personale preposto alla sicurezza e immediatamente consegnato agli agenti della Polizia di Stato prontamente giunti sul posto. Identificato negli uffici della Questura, dopo gli accertamenti di rito, è stato condotto su disposizione del P.M. presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa del giudizio, svoltosi nella mattinata odierna e conclusosi con la convalida dell’arresto da parte dell’A.G. Questa mattina udienza di convalida e contestuale giudizio direttissimo dinanzi al Tribunale in composizione monocratica, Dott. Lezzi. L'avvocato Claudio Frongillo, difensore del giovane, ha chiesto la definizione del giudizio con le forme del rito abbreviato. Il PM, che aveva contestato il furto consumato ed aggravato dalla esposizione dei beni alla pubblica fede, ha chiesto la condanna ad anni uno di reclusione e l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Esclusa l'aggravante e riqualificato il fatto  

È passata, invece, la linea difensiva secondo cui, avendo il personale del supermercato tenuto costantemente sotto controllo il prevenuto con un sistema di videosorveglianza ed avendolo bloccato non appena varcava i tornelli posti all'entrata per evitare le casse, allorchè suonava il sistema antitaccheggio, non si configura l'aggravante contestata ed il furto va considerato come tentato e non consumato. Per tale via il giudice ha escluso l'aggravante, riqualificato il fatto come tentativo e condannato l'imputato alla pena di mesi 2 concedendo la sospensione condizionale della pena. Ha inoltre rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare e disposto l'immediata liberazione dell'imputato.

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