Furto d’auto: nuova sentenza di condanna per Gaetano Di Benedetto
Questa mattina, presso il Tribunale di Avellino, dinanzi al Giudice Dott. Gian Piero Scarlato, si è concluso il processo che ha visto il Gaetano Di Benedetto, 51enne di Cesinali, condannato per furto d'auto ai danni di una rinomata cantina vitivinicola
Questa mattina, presso il Tribunale di Avellino, dinanzi al Giudice Dott. Gian Piero Scarlato, si è concluso il processo che ha visto Gaetano Di Benedetto, 51enne di Cesinali, condannato per furto d'auto ai danni di una rinomata cantina vitivinicola. Inizialmente, il reato sembrava essere aggravato dall'ipotesi di "esposizione alla pubblica fede", un fattore che avrebbe potuto comportare conseguenze legali più gravi per l'imputato. Tuttavia, il Giudice Scarlato ha escluso questa circostanza, dando origine a una condanna meno severa. Con la formula "esposizione a pubblica fede", infatti, si vuole indicare l'affidamento che il proprietario di un bene ripone (o è tenuto a riporre) nella coscienza civile dei consociati, trovandosi costretto (per necessità, destinazione dei beni, consuetudine sociale) a dover lasciare i propri oggetti nella piena disponibilità della collettività (ad esempio l'auto o il motociclo parcheggiati nelle pubbliche vie, i prodotti da banco nei supermercati, ecc.). Tale aggravante, in tal senso, trova dunque ragione di esistere nel fatto che ogni violazione di tale affidamento crea gravi danni alla più generale fiducia nel prossimo e dunque in generale nella ordinaria e pacifica convivenza tra i consociati.
La questione principale riguardava il fatto che il proprietario della cantina vitivinicola aveva lasciato il suo furgone incustodito sulla strada, con le chiavi inserite e una somma di denaro pari a 600 euro all'interno. Questo ha portato il legale di Di Benedetto, l'avvocato Carmine Ruggiero, a sostenere che non si potesse parlare di "esposizione alla pubblica fede" in questo caso specifico, riuscendo – in questo modo – a evitare al proprio assistito una aggravante che va dai 3 ai 12 anni di reclusione. In seguito a un approfondito esame delle prove e delle circostanze, il Tribunale ha accolto la richiesta del difensore e ha escluso la suddetta aggravante. Questo cambiamento nella qualificazione del reato ha avuto un impatto significativo sulla sentenza finale. Gaetano Di Benedetto è stato condannato, infatti, a soli 9 mesi di reclusione.
La precedente condanna sempre per furto d'auto
Nonostante la sentenza sia stata meno severa rispetto alle aspettative iniziali, è importante sottolineare che l'imputato, Gaetano Di Benedetto, è gravato da numerosi precedenti penali, molti dei quali sono legati a reati simili di furto di autoveicoli. In uno di questi episodi, è stato persino accusato di resistenza alle forze dell'ordine mentre cercava di fuggire con una delle vetture rubate. Tutto avvenne il 2 aprile 2022, l'autovettura rubata, una Fiat Punto appartenente a una signora residente nel comune irpino, venne sottratta dal 51enne nei pressi dell'abitazione della vittima.
Soltanto due giorni dopo, alle ore 10:30 del 4 aprile, in seguito a una segnalazione giunta dal genero della proprietaria dell'auto alla centrale operativa dei Carabinieri di Avellino, una pattuglia riuscì a rintracciare il malvivente che, resosi conto dell'arrivo delle forze dell'ordine, poco prima della galleria sulla Bonatti in direzione Contrada Amoretta, iniziò ad accelerare repentinamente la marcia.
Ne conseguì, dunque, un vero e proprio inseguimento, in cui la condotta di guida spericolata del Di Benedetto rischiava di mettere a serio repentaglio la circolazione stradale. Nonostante le segnalazioni luminose e l'alt intimatogli tramite megafono, il 51enne continuava la sua corsa, arrivando persino a speronare una vettura dei Carabinieri, fino al momento in cui non venne sorpassato dagli agenti che gli chiesero la strada. A quel punto, dopo un brevissimo tentativo di fuga a piedi, il Di Benedetto venne bloccato, tratto in arresto e, successivamente, messo ai domiciliari. Il 6 giugno 2022, la Seconda Sezione Penale del Tribunale di Avellino, presieduta dal giudice monocratico Lucio Galeota, ha condannato il 51enne a 10 mesi di reclusione per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
La sentenza emessa oggi, invece, rappresenta un ulteriore capitolo nella storia legale di Gaetano Di Benedetto, un individuo con una lunga lista di attività criminali alle spalle. La decisione del Tribunale di escludere l'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede potrebbe aver attenuato la condanna, ma resta il fatto che Di Benedetto, nonostante l’impegno profuso dal suo avvocato, dovrà scontare una pena detentiva e affrontare le conseguenze delle sue azioni passate.