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Cronaca Mercogliano

Funerali di Roberto Bembo, D'Alessio: "Auspichiamo, chiediamo e vogliamo giustizia"

Così il sindaco di Mercogliano

"Quando ho saputo che Roberto non ce l'aveva fatta, per un attimo ho pensato alla tristezza che avrebbe ammutolito la nostra Comunità e così chiunque lo abbia conosciuto, i suoi amici, i suoi compagni di vita. Ma ho pensato soprattutto al dolore dei suoi genitori, di Anita, di Giona. Dei suoi familiari.
Ho pensato soprattutto allo strazio di sua madre.
In quei frangenti mi è venuto in mente quel passo del Vangelo che richiama alla strage degli innocenti, quando Erode mandò a uccidere tutti i bambini di Betlemme". "Un grido è stato udito in Rama, un pianto ed un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più". Da padre, ho subito pensato a quanto sarebbe stato insostenibile il dolore di Cinzia e Gerardo. Ed il pianto di Rachele nel Vangelo, il suo non voler essere consolata, ci dice quanto possano essere inadeguate e, forse, inopportune tante parole di conforto. Inadeguate a sanare una ferita che non può essere sanata, perché quel dolore così profondo corrisponde all'amore che solo una madre ed un padre possono provare per i propri figli. Eppure, noi, oggi, abbiamo il dovere di esprimere parole di speranza a chi si sente sopraffatto dalla disperazione per la scomparsa di Roberto, sforzandoci di vivere come propria la disperazione della sua famiglia, dei suoi amici, di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. 
Solo se sapremo avere questa capacità potremo essere loro di conforto e potremo aiutare l’intera comunità a superare il dramma di una perdita così prematura,  così ingiusta, cosi difficile da accettare.
E dobbiamo ribadire, qui e in ogni sede, che la violenza non può essere vinta con altra violenza; 
che odio e vendetta non sono la risposta che una Comunità desiderosa di onorare la memoria di Roberto può opporre a chi, per motivi futili, gli ha tolto la vita.
Giustizia, Giustizia, Giustizia,   però, sì:  quella noi la auspichiamo, la vogliamo, la chiediamo.
La pretendiamo. E pretendiamo che sia una giustizia veloce, severa, esemplare.  Che non contempli alcuna attenuante; che non lasci a nessuno l’idea che a togliere la vita ad un ragazzo per motivi futili la si possa far franca o che se la possano cavare con pene ridicole. 
Vengano sopratutto dagli organi Giustizia scelte che contribuiscano ad accrescere nelle nuove generazioni il rispetto per la Vita umana, che appare, purtroppo, sempre più sbiadito.
La scomparsa di Roberto induca tutti noi anche ad interrogarci se non siamo sempre meno capaci di trasmettere ai nostri figli il senso sacro dell’esistenza, a mettere al primo posto il valore della vita; chiediamoci se il materialismo, sulla base del quale fondiamo sempre più le nostre esistenze, non sia tra le ragioni principali per cui con così tanta facilità si usa violenza contro il prossimo, si manca di rispetto all’esistenza altrui e si attenta alla vita umana con sconcertante disinvoltura.
La storia purtroppo troppo breve di Roberto faccia riflettere i nostri giovani, li induca a chiedersi se non sia il caso di dare un senso all’esistenza che vada oltre il possesso, l’individualismo;
li induca e ci induca a trovare insieme un senso di comunità che si fondi sulla solidarietà, sul rispetto, sull’affetto reciproco.
Se in questo senso, sapremo far tesoro della vita di questo nostro giovane fratello e concittadino, potremo anche noi trovare sollievo nelle parole che Dio rivolse a una inconsolabile Rachele:
«Trattieni il tuo pianto, i tuoi occhi dalle lacrime, perché c’è un compenso alle tue fatiche essi torneranno dal paese nemico.
C’è una speranza per la tua discendenza: i tuoi figli ritorneranno nella loro terra.”
Addio Robertino.
Ti prometto che le lacrime che oggi tua madre, tuo padre, tua sorella, tuo fratello, i tuoi amici e tutti noi versiamo per te non saranno vane: 
lavoreremo affinché, insieme alla tua vita, queste lacrime possano essere semi di speranza per tutti noi e per la Comunità di Mercogliano.
Riposa in pace.
Così il sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio. 

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