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Cronaca

Accusati di tentata estorsione all'Ultrabeat, giudizio immediato per due persone

Il processo è previsto il prossimo 15 aprile

Chiesto il giudizio immediato per Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante, i due imputati che, il prossimo 15 aprile, dovranno rispondere del reato di tentata estorsione ai danni dell'Ultrabeat, locale di Via Cannaviello che ha chiuso definitivamente i battenti lo scorso dicembre.

Minacce a un dipendente e al titolare dell'Ultrabeat

I fatti risalgono allo scorso 18 ottobre quando i due imputati, in evidente stato di ebbrezza, sono entrati all'interno del locale di Via Cannaviello, tentando di aggredire un dipendente dell'Ultrabeat (nello specifico, un buttafuori con il quale, già due giorni prima, vi era stata una rissa).

Sia il Romagnuolo che il Ferrante avrebbero rivolto minacce di morte nei confronti del buttafuori, fatto che costituirebbe un ulteriore capo di imputazione. Ma non solo: i due avrebbero anche intimato il proprietario dell'Ultrabeat, Gianpio Genovese, a consegnare loro una cospicua somma di denaro.

Qualche giorno dopo il blitz all'Ultrabeat, alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nei pressi dell'abitazione del Romagnuolo, in località Quattrograne. Un episodio che, si suppone, possa essere collegato a quanto accaduto la notte del 18 ottobre scorso.

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