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Cronaca

Dipendenti Asl non vaccinati, solo 7 su 30 hanno risposto al sollecito

Finita la pazienza nei confronti dei 30 dipendenti dell'Asl di Avellino destinatari del sollecito per mancata vaccinazione

Finita la pazienza nei confronti dei 30 dipendenti dell'Asl di Avellino destinatari del sollecito per mancata vaccinazione. Stando a quanto si apprende, solo in 7 hanno risposto nei cinque giorni a disposizione recandosi ai centri per le inoculazioni.

Per tutti gli altri, adesso, si corre veloce verso la sospensione dal servizio fino al 31 dicembre. Ovviamente, neanche a dirlo, per i medici, infermieri e operatori socio assistenziali no-Vax scatterà anche la sospensione dello stipendio. I suddetti, infatti, dovranno dimostrare di non essersi potuti vaccinare per motivi di salute.

Gli ultimi aggiornamenti, però confermano che, di questi, solo una persona avrebbe presentato l’esenzione per motivi di salute. Per quattro dipendenti, invece, è decaduto l’obbligo perchè - nel frattempo - sono stati collocati in pensione. Per altri 18, infine, l’impossibilità di raggiungerli (perchè sprovvisti di posta elettronica certificata) gli ha concesso un po di margine. ,Quest'ultimi, infatti, dovranno essere avvisati tramite posta raccomandata e, se dovessero essere in ferie,  la ricevuta di ritorno impiegherebbe altri giorni a partire. I cinque giorni per depositare gli incartamenti scatteranno nel momento la raccomandata farà ritorno all’Asl. 

"Dobbiamo tutelare l'interesse pubblico"

"Ci siamo immediatamente adoperati per attivare tutte le procedure previste dal decreto 44 dell’1 aprile scorso - aveva dichiarato la dirigente dell'Asl di Avellino, Maria Morgante - noi dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per tutelare in primis l’interesse pubblico. Dobbiamo garantire che tutto il personale che lavora in sanità sia vaccinato per tutelare se stesso e la collettività. Il vaccino è uno strumento di civiltà e di tutela della salute pubblica. Per questa ragione è indispensabile che tutti si vaccinino, a partire proprio dagli operatori sanitari, per i quali c’è un obbligo di legge". Ricordiamo che sono circa trenta i dipendenti Asl, tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che non si sono ancora vaccinati contro il Covid e che, quindi, che hanno rapporti di lavoro diretto e indiretto con via degli Imbimbo, non in linea con le indicazioni normative. 

"Abbiamo attivato la procedura, attendiamo che le persone, come da decreto, vengano contattate per presentare la certificazione dell'avvenuta vaccinazione. Poi dobbiamo capire quanti di questi trenta rimangono fuori come no vax oppure decidono di vaccinarsi. Spero che queste trenta persone decidano di vaccinarsi, altrimenti si applicherà la norma".

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