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Cronaca

Coronavirus, chiusure e divieti: proroga (almeno) per altre due settimane

Il prossimo 3 aprile scadrà il decreto firmato dal presidente del Consiglio Conte per fermare il contagio da Coronavirus con l'obbligo per tutti di rimanere a casa. Cosa accadrà dopo?

"Dovessimo decidere con i dati di oggi, ritengo inevitabile prolungare le misure di contenimento", ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, nella conferenza stampa di ieri dell'Iss. Ciò perché, ha spiegato il professor Locatelli, "non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pure incoraggiante, di contenimento". Inoltre, anche dopo, "dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente - ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro - per evitare una ripresa della curva epidemica". Ma "non illudiamoci di poter allentare le misure di contenimento - ha aggiunto subito dopo -. Ci sono aree del Paese dove la circolazione del virus è forte. In Lombardia, una parte del Piemonte e del Veneto".

Coronavirus, proroga delle chiusure e dei divieti (almeno) fino al 18 aprile

Il prossimo venerdì 3 aprile scadrà il decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo scorso 22 marzo per fermare il contagio da coronavirus con l'obbligo per tutti di rimanere a casa salvo comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Cosa accadrà dopo? "Non è opportuno interrompere le misure di contenimento", hanno detto Brusaferro e Locatelli. E l'ipotesi sul tavolo del governo, secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, è quella di confermare la chiusura totale e i divieti di spostamento per altre due settimane, "valutando però la possibilità di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende" in una fase di difficoltà economica. Si valuterà con sindacati e imprenditori.

Il 3 aprile, dunque, sarà firmato un nuovo Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che dovrebbe confermare le misure attualmente in vigore fino al 18 aprile. Poi verrà fatta un'ulteriore verifica: sarà una ripresa in ogni caso graduale, per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie altre settimane, forse qualche mese. "Quanto accadrà a maggio sarà decisivo proprio per comprendere come e quando l’Italia potrà dichiarare finita l’emergenza", scrive il Corsera in un articolo a firma di Margherita De Bac e Fiorenza Sarzanini. La strada, insomma, è ancora lunga. 

"Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronavirus soltanto quando il valore dell’R0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosità) sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagiato".

"Possiamo già dire che, come anticipato dal ministro Azzolina, la sospensione delle attività scolastiche proseguirà anche dopo il 3 aprile". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Al momento è prematuro fare previsioni. Ma ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità: ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione ma lo faremo gradualmente per evitare che gli sforzi fin qui compiuti siano vani", ha aggiunto.

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