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Cronaca

Nuovo Clan Partenio: Nigro resta in carcere, non corre il rischio di contrarre Covid-19

I magistrati di sorveglianza rigettavano il ricorso di scarcerazione avanzato dall'avvocato Alberico Villani

L'emergenza Coronavirus ha investito come un treno anche le carceri italiane. Attualissima, infatti, la polemica per la scarcerazione di alcuni soggetti detenuti anche per reati di mafia. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, già nei giorni scorsi, aveva dichiarato di aver avviato le dovute verifiche:

"L'unica cosa che può fare il Governo (e che, ovviamente, sta già facendo) è attivare, nel rispetto dell'autonomia della magistratura, tutte le verifiche e gli accertamenti del caso, considerato anche il regime di isolamento previsto dal 41 bis".

L'inchiesta relativa al Nuovo Clan Partenio

Questa situazione, ovviamente, riguarda anche l'Irpinia. Nel dettaglio, parliamo della ben nota inchiesta relativa al Nuovo Clan Partenio. La possibilità di scarcerazione, infatti, ha riguardato anche i 23 soggetti coinvolti nell'inchiesta. Tra questi vi è Ernesto Nigro, considerato dagli inquirenti il principale referente del gruppo criminale in Alta Irpinia. I magistrati di sorveglianza, nello specifico, rigettavano il ricorso di scarcerazione avanzato dall’avvocato Alberico Villani. La motivazione è da ricercare nel fatto che, nel carcere di Ancona, non si sono registrati casi di Coronavirus e, pertanto, non sussistono rischi legati alla salute. 

SAPPE: “fare test ematici e tamponi su tutto il territorio nazionale”

Ad ogni modo, la tensione all'interno dell'ambiente carcerario resta altissima:

Dai dati diffusi dal Ministero della Giustizia sale il numero dei guariti da Covid-19 negli istituti penitenziari: sono complessivamente 81, di cui 28 detenuti e 53 poliziotti penitenziari. In totale sono 144 i detenuti positivi al virus, quasi tutti asintomatici, e 9 quelli ricoverati in strutture sanitarie. Per il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo del Corpo, “è confortante” il dato fornito dal Ministero della Giustizia circa i 53 appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria guariti da Covid-19 negli istituti penitenziari. “Restano, ad oggi,  204 contagiati fra i poliziotti penitenziari e 7 gli appartenenti al comparto funzioni centrali (7): 180 stanno affrontando la quarantena presso il domicilio, 19 in caserma e soltanto 12 sono ricoverati presso strutture ospedaliere”, sottolinea Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Probabilmente, se fossero stati raccolti i nostri gridi di allarme lanciati lo scorso gennaio avremmo potuto fronteggiare l’emergenza con i quantitativi necessari di DPI. Al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rinnovo l’invito a non ritardare ulteriormente gli accertamenti doverosi ai Baschi Azzurri – quali sono i test ematici e quello del tampone– che sono fondamentali per la sicurezza sociale ma che in alcune Regioni ancora non sono stati fatti”. 

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