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Cronaca

Coronavirus, medici no vax: sospesi 27 professionisti in Irpinia

Nella giornata di oggi, al termine riunione del consiglio dell'Ordine dei Medici di Avellino, veniva decisa la sospensione

Nella giornata di oggi, al termine riunione del consiglio dell'Ordine dei Medici di Avellino, veniva decisa la sospensione dei medici liberi professionisti, medici di base, odontoiatri e dipendenti di strutture private che hanno scelto di non aderire alla campagna vaccinale.

La decisione è presa

Sono 27 i medici per cui è immediatamente scattata la sospensione. Erano 190 le posizioni pronte per essere discusse questa sera alle 20 dal consiglio dell’ordine dei medici di Avellino. Medesimo trattamento anche per quanto concerne, ancora, i dipendenti di cliniche o strutture sanitarie private. Anche in questo caso sospesi senza stipendio secondo il decreto vigente, fino al prossimo giugno. 

Senza vaccino scatta sospensione senza retribuzione

Da mercoledì 15 dicembre, dunque, per queste categorie la vaccinazione è requisito essenziale per lavorare, con la conseguenza che l’eventuale inadempimento determina l’immediata sospensione dal servizio, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro. Durante il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumenti. comunque denominati. Ecco, in estrema sintesi, le procedure da seguire con i “no vax” che operano nei singoli comparti.

Personale sanitario, vigila l’Ordine professionale

Allo scopo di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, il personale sanitario (medici, infermieri e personale delle Rsa) ha ora l’obbligo di effettuare la dose di richiamo (booster) successiva al ciclo vaccinale primario del vaccino anti Covid. Gli Ordini degli esercenti le professioni sanitarie, attraverso le federazioni nazionali (che sono a loro volta responsabili del trattamento dei dati, in quanto utilizzano la Piattaforma nazionale digital green certificate) verificano se la persona ha il certificato verde, che attesta l'avvenuta vaccinazione.e dalla piattaforma non risulta l’effettuazione della vaccinazione, anche con riferimento alla dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario, si apre una fase di confronto.

L’Ordine professionale territorialmente competente invita l’interessato a produrre, entro cinque giorni dalla ricezione della richiesta, la documentazione che attesta l’effettuazione della vaccinazione o l’omissione o il differimento della stessa, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi entro un termine non superiore a 20 giorni dall’invito o comunque l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale.Decorsi i termini, se l’Ordine professionale accerta il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, anche con riguardo alla dose di richiamo, ne dà comunicazione alle federazioni nazionali competenti e, per il personale che abbia un rapporto di lavoro dipendente, anche al datore di lavoro.

L’atto di accertamento dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale adottato da parte dell’Ordine territoriale competente ha natura dichiarativa, non disciplinare, determina l’immediata sospensione dall’esercizio delle professioni sanitarie ed è annotato nel relativo Albo professionale. La sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato all’Ordine territoriale competente e, per coloro che abbiano un rapporto di lavoro dipendente anche al datore di lavoro, del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il termine di sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato.

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