Covid e crisi economica, la rabbia del Partenio: “Senza aiuti non andiamo da nessuna parte”
“Abbiamo investito molto per mettere a norma le nostre sale e, senza ombra di dubbio, non possiamo essere ritenuti causa di contagio”
Avellino Today ha intervistato Raffaele Pagnotta, proprietario del Cinema Partenio. La struttura di via Verdi, negli ultimi mesi, è stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. La sala storica del capoluogo irpino stava rifacendosi il look ed era pronto a riaprire. L’ultima decisione del Governo ha letteralmente tagliato le gambe a un settore già in grave difficoltà. Raffaele Pagnotta non nasconde la sua rabbia e la sua amarezza:
“Siamo rovinati – adesso siamo veramente rovinati. È una situazione sconfortante che possiamo soltanto accettare. Io e tutti gli operatori della mia categoria non possiamo ritenere giusta questa decisione del Governo. Abbiamo investito molto per mettere a norma i cinema e, senza ombra di dubbio, non possono essere ritenuti, quest’ultimi, causa di contagio”.
Lei, nello specifico, ha investito moltissimo per rinnovare il Cinema Partenio e, allo stato attuale delle cose, appare impossibile immaginare di rientrare nelle spese; anche con un sostegno da parte del Governo.
“Assolutamente non potremo rientrare nelle spese. Senza contare che, noi, stiamo ancora aspettando il primo bonus. Come potrei mai credere che il ristoro cui si parla in questi giorni possa arrivare entro novembre? Sono solo proclami. Per quanto riguarda la cassa integrazione dei dipendenti siamo ancora fermi al mese di giugno. Siamo veramente arrabbiati”.
Proprio ieri, ad Avellino, c’è stata la manifestazione di protesta da parte di commercianti e imprenditori. Le promesse ricevute sono tante. Pensa che qualcuna di quest’ultime possa realmente concretizzarsi?
“Ho sentito che, anche per quanto riguarda il nostro settore, ci sarà un finanziamento da 15 milioni. Ad oggi, noi, abbiamo ricevuto 2mila euro. Una cifra inesistente per sostenere le spese di un cinema. Non abbiamo ricevuto neanche il credito d’imposta che ci spetta di diritto, da parte del Ministero, per la diffusione dei film d’interesse nazionale. Niente di niente. Come facciamo a credere a queste storie”.
Adesso come pensa di risollevarsi, ancora una volta, da questa situazione?
“Al momento posso soltanto aspettare il 25 novembre, sperando di poter riaprire e ottenere il ristoro. Un ristoro che, di fatto, ci permetterà a stento di vivere. Altrimenti, in caso contrario, sarò costretto a licenziare i dipendenti, chiudere il cinema e, quando potrò, cercare di riaprire. Ovviamente, senza aiuti, senza voglia, abbiamo poco da fare”.